
In primo piano l’allenatore Marcello Bazzi in occasione di un torneo giovanile
La Nuova Sondrio Calcio perde i pezzi. E che pezzi! La notizia dell’addio di 2 bandiere quali Marcello Bazzi e Loris Barri, entrambi capitani in periodi diversi e responsabili del vivaio nell’ultima stagione, non poteva non far rumore in città e in provincia. I motivi dell’addio? I due ex giocatori del Sondrio non vogliono alimentare tensioni ma è chiaro a tutti che alla base ci siano profonde e insanabili divergenze con i vertici societari, col presidente Michele Rigamonti in primis. Divergenze sull’importanza e sul ruolo strategico del settore giovanile. Ma ad andarsene è anche un dirigente come Dino Pegorari che in questi ultimi anni ha collaborato "con tantissima passione".
"Avevo capito male o nella ripartenza della Nuova Sondrio c’era l’attenzione ai nostri giovani e alla creazione di una squadra “valtellinese“? – dice amareggiato Pegorari -. Non sarò mai un tecnico o un dirigente a certi livelli, ma a 49 anni ci vuole poco a capire. Il Sondrio fa tanta pubblicità, tanta campagna di “rastrellamento“ di ragazzi per le “basi“, ma poi più si sale di categoria e meno (i giocatori valtellinesi ndr) entrano nei piani della società. Questo giochetto potrebbe durare poco. Il messaggio per i ragazzi è “giochi finché sei in juniores“ (sempre anche lì che non ci sia il fuori provincia di turno)". E poi? "Poi niente e capisci che non fai parte di quella favola che ti avevano fatto credere". L’idea di Sondrio per Pegorari (e per altri) era quella di una squadra con spazio anche a giocatori valtellinesi (prima o poi). "Ho sbagliato, probabilmente si pensa ad arrivare in Serie D con tantissimi stranieri e senza pensare o pensando poco ai nostri. Mi dispiace perché i nostri ragazzi hanno bisogno di stare lontano dai bar, dalle droghe, anche e soprattutto a 18, 19 e 20 anni". Un pensiero poi per Bazzi e Barri. "I ragazzi hanno bisogno di essere “allenati“ da voi, di respirare l’aria che si respira alla Castellina. Non hanno bisogno della Serie D, hanno voglia di giocare a calcio con gente come voi che negli anni possa trasmettere loro tantissimo calcisticamente e umanamente. Per questo perdere gente come Marcello e Loris è una sconfitta. Non ho parole. Spero si possa ritornare sulle scelte prese, per il bene dei nostri ragazzi".