"Siamo senza sportello bancario". La Bps apre nella piccola Colere

Il riallineamento della redditività bancaria con la concessione di credito locale è cruciale per lo sviluppo economico. La Banca Popolare di Sondrio promuove un approccio di crescita sana e di vicinanza al territorio, come emerso nel convegno "Sviluppo e sistema bancario".

"Siamo senza sportello bancario". La Bps apre nella piccola Colere

"Siamo senza sportello bancario". La Bps apre nella piccola Colere

Il riallineamento dell’aumento di redditività delle banche e della concessione del credito all’economia locale rappresentano la via attraverso cui il sistema bancario può sostenere lo sviluppo. Questa spinta all’economia è una delle funzioni fondamentali che devono ritrovare tutti gli istituti di credito e che adesso è sostenuta soprattutto dalle cosiddette banche di territorio, specialmente in un Paese come l’Italia, caratterizzato da un altissimo numero di piccole e medie imprese. La necessaria ridefinizione del ruolo del sistema bancario è emersa nel corso del convegno, "Sviluppo e sistema bancario – Linee guida per un nuovo progresso", promosso dalla Banca Popolare di Sondrio, in collaborazione con la società di consulenza aziendale Vitale Zane & Co, tenutosi ieri nella sede di piazza Garibaldi.

"La visione della Popolare di Sondrio è quella di una sana crescita, senza inseguire le grandi dimensioni fini a sé stesse – ha detto Mario Alberto Pedranzini, dg Bps -. La nostra ambizione è di diventare “giganti nel fare bene banca” secondo una strategia di presenza e relazione con il territorio e la comunità, come dimostrano le prossime aperture a Trieste, seguite da Pordenone e da Colere (Bg), piccolo Comune della Val di Scalve, rimasto senza sportelli bancari. Ho ricevuto una lettera firmata da 500 abitanti che mi dicevano “qui purtroppo ci hanno abbandonato tutti”. Lo abbiamo fatto anche qui senza fare beneficenza, ma sempre cercando un equilibrio tra i servizi che andiamo a offrire e i ritorni che la banca deve avere". Tanti i relatori e tutti di comprovata competenza ed esperienza, a partire da Alberto Quadrio Curzio, professore emerito di Economia politica all’Università Cattolica di Milano, che si è soffermato, tra l’altro, sul ruolo fondamentale che svolge la Bei per tutta l’economia reale europea e per il suo sviluppo sui mercati globali. Molto interessanti anche gli interventi di Marco Onado, docente del Dipartimento di finanza alla Bocconi, di Stefano Zamagni, professore di Economia politica all’Università di Bologna, Giacomo Pedranzini, imprenditore valtellinese ceo di Kometa, azienda del settore agroalimentare, Giuseppe Porro, docente di Politica economica all’Università dell’Insubria. Anna Gervasoni, prorettore della Liuc Università Cattaneo e direttore generale di Aifi. Concludendo i lavori, Mario Alberto Pedranzini ha auspicato un maggiore orientamento sociale da parte del sistema bancario e una costante vicinanza alle imprese affinché possano tracciare i propri percorsi di sviluppo. F.D’E.