
Dall’ospedale Morelli si era dimesso volontariamente nel 2018 dopo circa due anni alla guida della Neurochirurgia ed ora il medico è finito nei guai con l’amministratore delegato di una società fornitrice di protesi ortopediche. I militari della Guardia di Finanza di Sondrio hanno eseguito infatti dei decreti di sequestro preventivo nei confronti di Alberto Luca Messina, ex primario a Sondalo, e un manager. A seguito di un accordo corruttivo, secondo gli investigatori, erano riusciti ad estromettere altri fornitori dalla procedura negoziata per l’aggiudicazione di impianti di stabilizzazione vertebrale. Il decreto di sequestro preventivo è stato eseguito anche nei confronti della società coinvolta. In particolare i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Sondrio sono stati delegati dall’ex procuratore della Repubblica valtellinese Claudio Gittardi a svolgere indagini a seguito di un esposto presentato, nel mese di febbraio 2018, dall’Azienda socio sanitaria territoriale della Valtellina su presunte frodi nelle forniture (eseguite a partire dal mese di settembre 2016) di impianti ortopedici di stabilizzazione vertebrale prodotti da una ditta italiana interamente controllata da una società francese, che ha portato l’Autorità giudiziaria ad ipotizzare, a carico degli indagati, i reati di corruzione, turbata libertà degli incanti, nonché, nei confronti del medico, truffa aggravata ai danni dello Stato.
Il manager avrebbe retribuito il medico tramite la corresponsione di consistenti utilità sotto forma di parcelle, consulenze e convegni (anche all’estero), nonché mediante il pagamento di spese di viaggio connesse alle attività lavorative del neurochirurgo indagato, in ragione del decisivo contributo che avrebbe fornito nell’indirizzare la scelta del contraente verso la società, estromettendo dalla partecipazione alla procedura negoziata gli altri concorrenti fornitori di analoghi dispositivi ortopedici. A conclusione delle indagini sono stati denunciati alla Procura di Sondrio l’ex primario e l’amministratore delegato della società, nonché la società fornitrice stessa per la responsabilità amministrativa dell’ente.
I gravi indizi emersi a loro carico hanno fatto sì che il Gip di Sondrio, Antonio De Rosa, su richiesta del magistrato Marialina Contaldo, emanasse i provvedimenti di sequestro preventivo nei confronti del medico (per oltre 140.000 euro), dell’amministratore delegato della società fornitrice degli apparati ortopedici e della società stessa (oltre 30.000 euro quale prezzo della corruzione di Messina).
Carlalberto Biasini