MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Scatena un rogo in questura Fa esplodere il suo cellulare

Sondrio, convocato dalla Squadra Mobile provoca un incendio rompendo il dispositivo

Scatena un rogo in questura  Fa esplodere il suo cellulare

Scatena un rogo in questura Fa esplodere il suo cellulare

di Michele Pusterla

Momenti di paura nei giorni scorsi all’interno della questura sondriese per un grave episodio di cronaca che avrebbe potuto avere conseguenze più serie, scongiurate, invece, grazie alla prontezza di riflessi dei poliziotti in servizio in quel momento nelle stanze dove il tutto è avvenuto.

Ecco la ricostruzione dei fatti. La Squadra Mobile di Sondrio, diretta da Niccolò Battisti (foto a lato), un paio di giorni fa, ma la notizia è stata diffusa soltanto nel pomeriggio di ieri dall’Ufficio stampa di via Sauro, ha arrestato un domenicano di 49 anni per incendio e resistenza a pubblico ufficiale. Il tutto si è verificato nella Questura del capoluogo valtellinese, per la precisione negli uffici della Mobile.

Nella mattinata del 23 agosto il cittadino sudamericano è stato convocato negli uffici della Polizia di Stato per ricevere la notifica di un provvedimento, probabilmente relativo alla sua patente di guida. L’uomo, improvvisamente, si è alterato per la notifica; ha spezzato con le mani il suo cellulare

scagliandolo poi a terra con violenza, il che ha causato l’esplosione della batteria.

Dall’incendio delle componenti plastiche del telefonino è derivata una fiammata subito spenta dagli agenti presenti in ufficio. Ma nessuno ha potuto impedire che si creasse una densa cortina di fumo dall’odore acre che si è diffuso, in tempi rapidi, in tutti gli uffici, costringendo il personale della Polizia di Stato in servizio a ricorrere a dispositivi di protezione delle vie aeree per non ostacolare la respirazione.

L’uomo, residente nel capoluogo valtellinese, risultato avere precedenti per reati contro il patrimonio e la persona, al termine delle formalità di rito e ascoltato il magistrato di turno in quel momento alla Procura sondriese, ossia il dottor Stefano Latorre, è stato rinchiuso nel carcere di via Caimi a Sondrio, a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa dell’interrogatorio di convalida.