Sale operatorie a mezzo servizio all’ospedale Mandic

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Sale operatorie a mezzo servizio e interventi chirurgici part-time all’ospedale di Merate. Al Mandic su 6 camere operatorie, tra l’altro praticamente nuove di zecca, ne funzionano a rotazione solo 3: in due ci sono anche gli anestesisti, nella terza no, perché riservata a piccole operazioni con anestesia locale per la quale gli specialisti di turno si arrangiano da soli.

Proprio a causa della fuga e della mancanza di anestesisti, indispensabili per poter portare un paziente sotto i ferri, a maggio è stata inoltre ridotta ulteriormente l’attività operatoria che già prima era ai minimi termini, con una sola sessione giornaliera programmata, sabati e domeniche esclusi e naturalmente salvo naturalmente urgenze. Se si presentano casi urgenti infatti le operazioni programmate saltano e vengono rimandare ulteriormente. Il risultato? Le liste di attesa si allungano a dismisura e per un’ernia oppure un’operazione ai legamenti bisogna aspettare mesi, anzi letteralmente anni. Devono tuttavia aspettare per giorni magari pure gli anziani che si sono fratturati un femore oppure i pazienti con gli arti in trazione e che non possono quindi essere assolutamente spostati, neppure per l’igiene personale. "A partire dal mese di giugno presso l’ospedale di Merate verranno ripristinate le due sedute giornaliere mediamente programmate in precedenza – garantiscono tuttavia dalla direzione generale dell’Asst di Lecco a cui fa capo il presidio brianzolo -. La sospensione della seduta si è resa necessaria in considerazione del fatto che le risorse anestesiologiche dedicate al presidio ospedaliero di Merate si sono ridotte". In pochi però credono alle rassicurazioni. Anzi, da "radio bisturi" in corsia anticipano che quest’estate le camere operatorie rimarranno aperte solo per le urgenze e che gli interventi programmati verranno ancora rimandati.