Rivoluzione mense scolastiche Palazzo Cernezzi accelera: cucina unica per costi minori

La gestione sarà data in appalto, il Comune ha individuato gli spazi: 5mila metri quadri in via Somigliana

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Dopo anni di discussioni e non poche polemiche a Palazzo Cernezzi hanno deciso di imprimere un’accelerazione al progetto di creare un centro unico di cottura in città per abbattere i costi dei servizi che oggi in parte sono ancora gestiti all’interno delle singole scuole. L’obiettivo è non farsi trovare impreparati allo scadere del bando con la società Euroristorazione che oggi è affidataria del servizio per conto del Comune e si occupa della preparazione dei pasti per 28 dei 39 refettori cittadini.

I pasti oggi sono preparati e cucinati in un grande centro cottura di Garbagnate Milanese, poi vengono consegnati in città per la somministrazione. Già il centrosinistra quando era alla guida della città, nel 2016, teorizzò di creare un punto unico di cottura in via Isonzo, per sostituire con un’unica grande cucina in grado di sfornare oltre 4mila pasti al giorno i 17 punti cottura presenti in città. L’obiettivo non era solo quello di risparmiare sui costi, creando un unico centro acquisti per i prodotti alimentari, ma anche di ottimizzare il servizio rendendolo più efficiente e gradevole agli utenti finali, ovvero i bambini delle scuole e anche i loro genitori, un quarto dei quali all’epoca si dichiarava insoddisfatto dalla qualità dei pasti erogati. In più grazie al centro unico sarebbe stato possibile creare delle diete personalizzate e avviare progetti di educazione alimentare nelle scuole della città. Sul piatto c’erano già pronti 700mila euro di finanziamenti che però non furono mai utilizzati, perché il progetto si arenò di fronte alle contestazioni sui posti di lavori persi: una quarantina tra cuoche e inservienti sui 120 addetti allora in forze al Comune. A sette anni di distanza il sindaco Alessandro Rapinese si trova la strada quasi completamente spianata dalle esternalizzazioni, in parte già portate a termine dalla Giunta Landriscina, e non gli restava che dare corso al centro di cottura unico che però non sarà gestito dal Comune, ma dato in appalto.

L’area individuata non è più quella di via Isonzo, ma si trova in via Somigliana, in una struttura di 5mila metri non completamente utilizzata di proprietà di Palazzo Cernezzi. In questi giorni è stato affidato un incarico a un tecnico esterno che dovrà compiere tutte le verifiche del caso, sarà decisamente più complicato convincere i sindacati che temono il licenziamento delle 70 persone che attualmente si occupano della preparazione pasti. Roberto Canali