Maietti
Yeats in dialetto : "Un végg l’è apéna ròba da sbat via, un pòr giaché tarmàd sura un baston/, ma el végg el bat le man e ‘l canta,/ per ogni tarma el canta püssé fòrt". Canta come l’ultimo usignolo, come fosse la sua notte ultima. Ricevo un messaggio sul cellulare: mi intima di aggiornare i dati della mia carta di credito, pena il blocco della medesima. E mi rimanda per l’aggiornamento a un cosiddetto link sul computer. Un giochino da ragazzi, se fossi un ragazzo d’oggidì. Sono invece il vecchio di Yeats. Ma più che cantare mi prende la voglia di mandare i nuovi tempi in malorsega. Dunque mi attacco al numero verde del gestore della carta di credito. Ci resto attaccato per un quarto d’ora prima di poter parlare con un’operatrice e spiegarle la mia difficoltà. Le elenco tutti i miei dati, che loro conoscono: non è possibile fare l’aggiornamento al telefono? Non è possibile. Poi cade come una ghigliottina la linea telefonica. Ripeto il numero: questa volta l’attesa è di soli dieci minuti. La nuova interlocutrice si chiama Edvige. Ha un tono di voce più conciliante, ma mi ripete che l’operazione telefonica non è contemplata. Si accorge del mio sconforto. "Aspetti – dice – vediamo se riesco a fare qualcosa". Silenzio di un minuto e poi: "Mi spiace è saltato il sistema". Il tono della voce è di chi chiede cordialmente scusa. Altro silenzio per qualche lungo secondo, poi Edvige si rifà sentire: "No, ora funziona!". La voce è il trillo di fringuello della signorina Felicita di Gozzano. "Prenda penna e foglio – trilla – e scriva esattamente quel che le detto. È un modo per risolvere il suo problema facilmente, anche per un uomo dell’Ottocento come lei". L’abbraccerei castamente se potessi. La ringrazio a mio modo, come fosse una mia ex-alunna. Le parlo di Yeats e della poesia sopra citata. Lei non ha fretta, mi ascolta. "Non si invecchia – chiudo - se al telefono incappi in un superstite campione di humanitas come Edvige". E lei: "Oggi per me la giornata sarà meno grigia".