
L’agenzia di Poste Italiane con sede in via Maffei a Sondrio (National Press)
Sondrio, 11 gennaio 2017 - Anno nuovo problemi vecchi per i presidi provinciali di Poste Italiane. Ai ben noti effetti della riorganizzazione, «i portalettere costretti a lavorare ben oltre orario, non retribuiti - ribadisce Antonio Rizzo, segretario provinciale Slp Cisl - per riuscire a recapitare tutta la corrispondenza», si sommano gli inconvenienti legati, ancora una volta, al parco macchine. Se nel 2016 le vecchie auto di servizio erano state sostituite con modelli non funzionanti, nel 2017 sono i nuovi furgoni, quelli per il trasporto della corrispondenza dal centro distribuzione madre di Sondrio alle periferie, Chiavenna e Tirano nello specifico, a presentare qualche problema logistico.
«Sono più grandi di quelli dismessi - spiega Rizzo -. La loro dimensione non è compatibile con la zona scambio. In sostanza, non riescono ad entrare nel centro di recapito per scaricare la posta. Operazione che, quindi, sono costretti a compiere autonomamente, con l’ausilio di carrelli, i portalettere. In questo modo aumentano i tempi, i rischi per l’incolumità del lavoratore, obbligato a svolgere una mansione che non gli compete, e, cosa ancor più grave, si abbandona il furgone in spazi pubblici non di competenza di Poste Italiane. Per ripristinare la corretta procedura di scarico, serviranno o la sostituzione dei furgoni o modifiche strutturali agli stabili della società che, come sempre, prima crea confusione, poi cerca di metterci delle pezze».