Piuro, trovata una dama nella Pompei delle Alpi

Gli scavi regalano pezzi di storia in continuazione agli archeologi diretti dal professor Fabio Saggioro

Scavi archeologici a Piuro

Scavi archeologici a Piuro

Piuro (Sondrio) - Non c’erano i telefonini e social, cosi si giocava a scacchi quattro secoli fa nel castello di Piuro dove da alcuni giorni è ripresa la campagna di scavo per riportare alla luce i reperti custoditi nel luogo in cui un tempo sorgeva l’antico centro del borgo travolto da una frana di fango e detriti la sera del 4 settembre 1618, che si staccò dal fianco del Monte Conto.

"È stata ampliata verso sud l’area di scavo di Mot al Castel abbiamo trovato un grande crollo nell’angolo Sud-Est. Una volta rimosso è emersa una muratura Nord-Sud, piuttosto imponente con uno spessore di circa 1,8 metri. Ora stiamo mettendo in luce gli strati associati all’edificio – spiega il sindaco, Omar Iacomella - Questa settimana si è terminato lo scavo delle fasi di abbandono e crollo del nuovo edificio medievale individuato nell’area archeologica di Piuro. La scorsa settimana è stata trovata una pedina e ora è emerso un disco circolare, verosimilmente uno scarto di produzione di pietra ollare, sul quale sono presenti dei solchi che formano geometrie di quadrati e diagonali. A un primo confronto, sempre che questa ipotesi venga confermata dai successivi approfondimenti del laboratorio materiali, sembrerebbe una versione semplificata dell’Alquerque, un gioco simile alla dama spesso assimilato anche al gioco del filetto, che fa la sua comparsa verso il X secolo, ma in Europa si diffonde massicciamente tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo".

Gli scavi, condotti sotto la supervisione del professor Fabio Saggioro, docente di Archeologia medioevale all’Università di Verona, hanno permesso di recuperare resti manufatti in pietra ollare, ceramica graffita e alcuni rinvenimenti interessanti quali una moneta, una pedina da gioco e un elemento in osso, forse un’applique o una decorazione, con ancora del filo metallico attaccato. L’ennesima conferma che Piuro è davvero "Pompei delle Alpi", e gli scavi a Mot del Castel dov’è sepolto l’antico villaggio distrutto dalla frana di quattro milioni di metri cubi di roccia e fango potranno rivelare ancora molte sorprese.