"Stagione sciistica in Valtellina? Ora converrebbe non aprirla"

Parlano due operatori di Bormio e della Valmalenco: la chiusura di Natale ha compromesso gli incassi

Piste da sci in Valtellina

Piste da sci in Valtellina

Sondrio, 21 dicembre 2020 - Uno dei più importanti impiantisti della  Val Gardena (Funivie Saslong spa di Selva di Val Gardena) non aprirà nemmeno dopo il 7 gennaio, una fine della stagione sciistica ancor prima di incominciare. Una decisione forte, comunicata ufficialmente alcuni giorni fa, ma probabilmente azzeccata perché in molti sono convinti che la Befana possa portare un altro disastroso, per l’economia di intere vallate alpine, Decreto del presidente del Consiglio dei ministri in cui si determina un ulteriore slittamento del via della stagione sciistica, ora fissato teoricamente per l’8 gennaio e cioè un giorno dopo lo stop stabilito nel Dpcm del 3 dicembre. Abbiamo chiesto a due operatori turistici, Fabio Giacomelli per Bormio e Franco Vismara per la Valmalenco, come giudicano la decisione presa in Val Gardena dal collega.

"A Bormio stiamo lavorando, in questo momento, per la buona riuscita della due giorni di Coppa del Mondo – dice Fabio Giacomelli, responsabile marketing di Bormio Ski – ma anche per una possibile riapertura prevista dall’8 gennaio. Perlomeno così pare secondo l’attuale Dpcm che ha imposto la chiusura degli impianti fino al 7 gennaio". Ma visto quel che è successo con l’ultimo Dpcm che ha praticamente “chiuso” l’Italia in casa, siete certi di poter riaprire? «Di certezze non ne abbiamo, ma noi in caso di riapertura abbiamo il dovere di farci trovare pronti. Attendiamo che il protocollo per la riapertura sia esaminato e approvato dal CTS (Comitato Tecnico Scientifico). L’obiettivo è quello di riuscire a riaprire in sicurezza l’8 gennaio".

Franco Vismara, ad della Fab (Funivie al Bernina) è schietto. "La decisione delle Funivie Saslong  è la più logica. C’è però da dire che le perdite dalla chiusura degli impianti, in Val Gardena saranno coperte dalla Regione Trentino. Se lo facesse anche la Lombardia… Noi attendiamo con pazienza nuove direttive governative, pronti a riaprire anche pensando che il nostro servizio è essenziale per alberghi e strutture della Valmalenco". Dal punto di vista imprenditoriale quella di aprire è un’operazione vantaggiosa? "No, dovremmo dichiarare la stagione chiusa. Perdere la clientela del periodo natalizio vuol dire perdere parecchi introiti e aprire per 2 o 3 mesi vuol dire spalmare su un tempo minore un costo che è lo stesso di quando si apre per 4/5 mesi".