SARA BALDINI
Cronaca

Per non scordare. Pietre di inciampo: prime due in Valle

Tirano e Montagna in Valtellina ricordano due deportati morti nei campi di lavoro nazisti.

L’iniziativa è stata lanciata nel 1992 dall’artista tedesco Gunter Demnig con l’obiettivo di onorare la memoria delle vittime della Shoah Ora anche la Valtellina omaggerà i suoi morti

L’iniziativa è stata lanciata nel 1992 dall’artista tedesco Gunter Demnig con l’obiettivo di onorare la memoria delle vittime della Shoah Ora anche la Valtellina omaggerà i suoi morti

Piccoli blocchi di pietra ricoperti di ottone. Sono chiamate ‘’pietre d’inciampo’’ (in tedesco Stolpersteine) proprio perché devono ‘’far inciampare’’ i passanti e ricordare loro, ogni giorno, che cosa è successo lì, in quel punto, durante l’occupazione nazifascista. L’iniziativa è stata lanciata nel 1992 dall’artista tedesco Gunter Demnig con l’obiettivo di onorare la memoria delle vittime della Shoah e a breve anche la Valtellina – al pari di numerosi altri centri italiani - avrà le proprie due prime pietre d’inciampo: una a Tirano, in via Rasica, per Camillo Lorenzo Svanosio e una a Montagna in Valtellina, in via Castaldo in memoria di Alessadro Lavelli, deportati e morti nei campi di sterminio e di lavoro nazisti. A giorni saranno resi noti i dettagli di questa importante iniziativa che sta per diventare realtà e che si articolerà su due giornate, così come due sono, appunto, le pietre d’inciampo che si andranno a posare. Il 16 maggio, alle 17.30, presso la Sala Besta della Banca Popolare di Sondrio saranno presentati il progetto e il volume "Speranze e tragedie sul confine. Gli studenti scrivono pagine di Storia" che raccoglie la ricerca effettuata da due classi del Liceo Donegani presso l’Archivio di Stato di Sondrio. L’opera è pubblicata dall’associazione Argonaute con il patrocinio e il sostegno della Fondazione ProValtellina e della Provincia di Sondrio. Il giorno seguente, sabato 17 maggio, al mattino, dopo un incontro a più voci presso l’istituto Pinchetti di Tirano con alcune classi del Polo liceale Città di Sondrio, del Liceo Musicale e del Professionale del Pinchetti, ci si sposterà a piedi verso la via Rasica, all’incrocio con la via Elvezia per la benedizione e la posa della pietra d’inciampo per Svanosio. Nel pomeriggio il progetto Pietre d’inciampo sarà presentato a Montagna in Valtellina presso la sala consigliare del Municipio, dove la nipote Isabella racconterà la storia di Alessandro Lavelli. A seguire, la posa della pietra d’inciampo in via Castaldo e la presentazione alla cittadinanza da parte di Benedetta Rinaldi e Francesca Druetti del loro libro "Le pietre della memoria. Gunter Demnig e le pietre d’inciampo".