
Il Parco dello Stelvio (Foto Maffescioni)
Bormio, 21 febbraio 2016 - Scarsa affluenza a Bormio per l’incontro pubblico promosso da «Valtellina turismo mobile» per discutere con enti e istituzioni locali del grande valore paesaggistico, economico, culturale e storico del valico automobilistico più alto d’Italia, quello dello Stelvio. «La presenza di così poche persone in sala mi ricorda i tempi in cui si iniziava a parlare della candidatura Unesco dei nostri terrazzamenti vitati. Sono processi lunghi e non subito riescono ad intercettare il consenso delle masse. Bisogna però crederci», ha commentato Sandro Faccinelli, organizzatore della serata nonché ex direttore della Fondazione Provinea, per cui ha curato la candidatura Unesco. Molti i relatori intervenuti sul tema centrale del convegno, «Il paesaggio culturale del Passo Stelvio come patrimonio Unesco: prospettive e potenzialità».
Tra questi Loretta Credaro, presidente Unione commercio turismo e servizi della provincia di Sondrio: «È un sogno quello di poter creare una capitale Unesco nel cuore della Valtellina e la fiducia nella concreta realizzazione del progetto è fondamentale. Valorizzando il territorio, che ha in sé un incredibile potenziale, potremmo dare una forte spinta al turismo, volano di ogni altra attività commerciale: fatto di grande importanza se pensiamo che il 10% del Pil nazionale proviene dal turismo, un dato che sale al 20% nel nostro territorio. Per cui bisogna crederci e lavorare tutti assieme, superando sterili campanilismi».
Un esempio tangibile di quanto possa essere ricavato in termini di visibilità e prestigio da una strategica rivalutazione dell’ambiente è stata portata da Paolo Sterli, dirigente Regione Grigioni sud Rhb, che ha riferito i risultati conseguiti dalla Ferrovia retica a seguito del riconoscimento Unesco: «Il trenino rosso ha conosciuto una stagione di forte incremento dopo la consacrazione: prima che questa giungesse, difatti, i passeggeri in transito sul convoglio erano in media 500mila all’anno. Nel 2010, anno di maggior affluenza anche per la concomitanza con il centenario del Santuario, i passeggeri sono stati oltre un milione, dato in lieve flessione nelle stagioni successive. In generale va tenuto presente che dei dieci milioni di persone che ogni anno viaggiano sulla Ferrovia Retica, 8 milioni sono turisti».
Per il Passo dello Stelvio, tuttavia, la strada è ancora tutta in salita. A sottolineare questo aspetto il sindaco di Bormio, Giuseppe Occhi: «Loro sono al Rinascimento, noi ancora all’Età della Pietra. Ma non bisogna scoraggiarsi, stiamo lavorando e continueremo a farlo». Nello specifico l’iter seguito, come spiega Filippo Compagnoni, assessore al turismo Comunità montana Alta Valtellina, ha portato allo sviluppo nel 2015 del «Progetto valorizzazione strada dello Stelvio» e all’istituzione di un gruppo di coordinamento e di vari gruppi di lavoro in cui sono rappresentati i tre versanti transfrontalieri interessati: Stelvio, Val Venosta e Val Monastero. Lo sviluppo di questo piano è inoltre reso possibile, stando a quanto riportato da Alessandro Pedrini, consigliere con delega al turismo della Provincia di Sondrio, dal protocollo sottoscritto da Regione Lombardia e Provincia di Bolzano, che prevede lo sviluppo di azioni comuni finalizzate a sviluppare prodotti turistici condivisi e a valorizzare congiuntamente Passo e Parco dello Stelvio, nonché la realizzazione di uno studio di fattibilità per un collegamento tra Val Venosta e Valtellina aperto tutto l’anno tramite traforo.