
Villa di Tirano, il luogo del delitto (National Press)
Villa di Tirano (Sondrio), 10 aprile 2016 - Dissapori, litigi, discussioni infinite e logoranti. In paese, tutti erano a conoscenza delle mille, travagliate storie di questa famiglia tormentata. La tensione, negli ultimi tempi, poi, era giunta all’apice: lo scorso 20 febbraio, a due mesi dalla scomparsa del marito Simone, Moira Giacomelli annuncia sul proprio profilo Facebook «Cerco appartamento in affitto a Villa di Tirano», tra vari commenti di amici che, probabilmente a conoscenza dei retroscena, la invitano a riflettere su una scelta così drastica. Un segnoad ogni modo chiaro dell’insofferenza della donna, che, con ogni evidenza, giudicava oramai insopportabile la permanenza in quella palazzina di proprietà della famiglia Ferrari, dove coabitava assieme con la suocera, Bruna, cui di recente si era ricongiunto l’ex marito Enrico, omicida reo confesso. Frequenti erano diventate, così, le fughe sondriesi: Moira ultimamente era solita cercare pace e rifugio nella casa materna, assieme con i due figli, la maggiore di 6 anni e il più piccolo, l’ultimo nato.
I nonni paterni, però, non accettavano la lontananza, così come non apprezzavano il modo in cui la quarantatreenne cresceva i piccoli. Stando a quanto si racconta in paese, di recente erano perfino intervenuti gli assistenti sociali, allertati dalle continue tensioni familiari, oltre che da un presunto allontanamento dei bambini dalla scuola. Una nuora che, in fin dei conti, non avevano mai accettato, con una storia personale, alle spalle, piuttosto difficile e complicata. Eppure, scorrendo la pagina social di Moira, a prevalere è un quadro domestico amorevole, almeno sino alla prematura scomparsa di Simone: diverse foto di attimi di gioia, vacanze al mare, tra tenerezze e libertà, con un ultimo momento di felicità, tutti insieme, per il sesto compleanno della primogenita, festeggiato il 13 dicembre, proprio pochi giorni prima che un infarto strappasse l’uomo ai propri cari.
Così la tragedia commemorata da uno straziante e perenne ricordo del compagno di vita: colpisce, tra tutti, il pensiero che Moira condivide pubblicamente in gennaio, in occasione di un anniversario mai celebrato «Oggi avremmo superato la soglia dei 18 anni di matrimonio». Infine, poi, il buio degli ultimi istanti di vita, con il sipario che cala sulle note di «Show must go on», un brano che la donna accompagna a parole di macabro presagio: «A te amore mio, che adoravi questa canzone e me lo dicevi sempre: posso… devo farcela. Mi sveglierò da questo brutto sogno e un giorno ti ritroverò».