MICHELE BROGGIO
Cronaca

Morbegno, mille e cento olivi per contrastare l’abbandono di terreni e terrazzamenti

La Cm di Morbegno promuove la messa a dimora delle piante per far vivere i terrazzamenti

Consegna degli olivi (Orlandi)

Morbegno (Sondrio), 27 marzo 2018 - Mille e cento olivi per contrastare l’abbandono di terreni e terrazzamenti. Grazie al progetto della Comunità montana di Morbegno e della Fondazione Fojanini, ieri mattina, gli agricoltori valtellinesi hanno potuto ritirare gli esemplari della preziosa pianta. «Gli olivi – dice Ivano Fojanini, tecnico del centro studi di via Valeriana – sono stati immessi in Valtellina circa quindici anni fa. Fino ad ora l’esperimento ha dato ottimi risultati: l’olivo ama il sole e i terrazzamenti retici si prestano ottimamente alla coltivazione di questa particolare pianta».

Il progetto mira anche alla formazione degli operatori agricoli, che avranno la possibilità di seguire dei corsi, appositamente dedicati, per apprendere le tecniche di piantumazione, di stralcio e di potatura. «Sostanzialmente noi forniamo piante di due anni – dichiara la responsabile dell’ufficio dell’agricoltura della Comunità montana di Morbegno, Giulia Rapella - selezionando le varietà più adatte al terreno e al microclima del nostro territorio. Il progetto, su cui sono stati investiti circa 7mila euro, punta anche alla formazione, con un occhio di riguardo per le varie metodologie di coltivazione. L’obiettivo rimane comunque quello di recuperare i terreni incolti, restituendoli all’agricoltura».

A sottolineare gli scopi dell’iniziativa anche Ivano Fojanini, che aggiunge: «Quella dell’olivo non vuole essere una coltivazione concorrenziale alla vite. L’obiettivo è quello di recuperare terreni incolti e di contrastare l’avanzata dei boschi e non quello di soppiantare le culture esistenti. La vite è una cultura molto faticosa, che richiede molte ore di lavoro e molto impegno e, quindi, per causa di forza maggiore viene, molto spesso, abbandonata. Le coltivazioni di olivo, invece, richiedono molta meno cura e possono fungere benissimo da coltura intermedia, andando a sostituire il bosco in prospettiva di una futura, e possibile, piantumazione di vitigni».

Nel gruppo anche il sindaco di Traona, Dino Della Matera: «Ho disboscato e bonificato e ho deciso di piantumare gli olivi per mantenere attivo il territorio. Senza questa operazione, a causa dell’avanzata del bosco, i terrazzamenti avrebbero subito danni irreparabili». A fargli eco Vito Zani, che ha deciso di piantare olivi al posto dei meleti, troppo faticosi da gestire: «In molti dicono che sarà possibile produrre un ottimo olio. Vedremo con il tempo, per il momento evito di lasciare la terra nell’abbandono».