
I carabinieri all’esterno del Bellevue (National Press)
Cosio Valtellino (Sondrio), 30 gennaio 2015 - «Stavo rientrando in albergo per prendere possesso della camera che mi avete assegnato, quando sono stato fermato da una pattuglia dei carabinieri di Morbegno. Mi hanno riconosciuto, nonostante oggi (giovedì per chi legge: ndr) abbia fatto la tinta dal parrucchiere e ora sono biondo. Mi chiede perchè mi hanno fermato? Per una vecchia multa per eccesso di velocità...». Così si è giustificato con Silvia Salvi, figlia dell’albergatore di Cosio Valtellino mesi fa balzato alle cronache nazionali per le minacce ricevute dopo l’accoglimento a pagamento dei profughi all’hotel Bellevue, Carlo Verga, classe 1948, nativo di Como e da qualche tempo ufficialmente residente a Cosio Valtellino.
Nei giorni scorsi il Consorzio Turistico Porte di Valtellina, con sede a Morbegno nelle vicinanze della stazione ferroviaria, ha ricevuto una segnalazione di «persona per insolvenza fraudolenta» dal comandante della caserma carabinieri di Campodolcino, in Valchiavenna, Marco Romoli. «Si segnala che Carlo Verga, nato a Como il 3-3-1948, residente a Cosio Valtellino - ha scritto il numero 1 della Stazione Cc in alta Valle Spluga - usa soggiornare presso strutture ricettive per poi allontanarsi senza pagare. Se si dovesse presentare o se a conoscenza di ulteriori informazioni utili non esitare a contattare immediatamente questo Comando allo 0343-50112 o alla Centrale Cc di Chiavenna tramite il 112».
Il consorzio ha diramato la comunicazione agli alberghi del Morbegnese, per metterli in guardia. L’ultimo tentativo noto quello messo a segno ai danni del Bellevue, poi Verga - grazie ai servizi di controllo del territorio messi in atto dai carabinieri della Compagnia di Sondrio, guidata dal capitano Claudio de Leporini - proprio nel momento in cui si apprestava a rientrare nell’hotel, dove era stato in precedenza riconosciuto dal titolare, al momento della prenotazione della camera per il nuovo soggiorno sospetto, è stato «intercettato» da una «gazzella» dell’Arma della città del Bitto che per l’identificazione e la notifica della contestazione (non quindi l’asserita «multa per eccesso di velocità») di «insolvenza fraudolenta» lo ha accompagnato presso il Comando Cc di Morbegno. Uscito era pronto a soggiornare nell’albergo di Salvi, ma stavolta la «vacanza-truffa» gli è saltata. Grazie al tempestivo e puntuale intervento dei militari del luogotenente Sottile.