MICHELE PUSTERLA
Cronaca

"Mia moglie e io condannati all’ergastolo"

Buglio in Monte, parla dopo la sentenza divenuta definitiva il papà del 18enne ucciso da un ubriaco al volante ora in carcere

Daniele Bertolini, studente di 18 anni nel giardino di casa

Buglio in Monte (Sondrio) - «Io e mia moglie Gianna siamo stati condannati all’ergastolo a vita. La pena di 8 anni, al responsabile della sua morte, è nulla rispetto a quella che abbiamo noi. Vivevamo per Daniele, il nostro unico figlio. Un ragazzo solare che amava stare in compagnia con i suoi amici, divertirsi con loro. E, invece, è stato strappato alla vita, quando l’aveva ancora tutta da vivere...". Nella casa di Villapinta, frazione di Buglio, Gianpiero Bertolini, 53 anni, rappresentante di commercio, a fatica ("Non amiamo clamori, stiamo col nostro dolore") accetta di parlare del tragico incidente in cui, il 18 ottobre 2018, morì il figlio 18enne Daniele, travolto da un’auto che correva a folle velocità sulla 38, a Castione, condotta da un infermiere ubriaco, mentre il giovane in sella al suo scooter faceva ritorno a casa, dopo il compleanno di un amico a Sondrio. Pochi giorni fa la condanna a Mirza Trokic, 40 anni, è divenuta definitiva. La Cassazione ha respinto il ricorso del suo avvocato, Francesco Romualdi, riconoscendo la bontà della condanna di 1° grado per omicidio stradale (con rito abbreviato, quindi con lo sconto di un terzo) del giudice Pietro Della Pona, del 15 luglio 2019, poi ribadita in Appello a Milano il 16 giugno 2020. L’uomo è stato portato in carcere dai carabinieri.

Si trovava ai domiciliari. Condanna equa? «Questa è la legge - risponde il genitore -. Non trovo giusto che, per casi del genere, ci debbano essere tre gradi di giudizio. Ma la legge non l’ho fatta io". L’imputato ha mai fatto a voi una telefonata per chiedere scusa, o spedito una lettera in cui esprimeva pentimento chiedendo perdono? «No, nulla di tutto ciò . Meglio: non sono disposto a perdonare ciò che ha fatto. Mi auguro che resti il più a lungo possibile in carcere. A meditare". I genitori hanno avuto un incontro col prefetto, quando fu fondato il fondo “La voce di Daniele”, gestito dalla Fondazione Pro Valtellina. "Lo scopo - spiega Gianpiero - è tenere viva la sua voce e sensibilizzare sulla necessità di adottare una guida prudente e di non mettersi al volante se in condizioni non idonee. Nel 2019 abbiamo organizzato la “Vita è bella run”, corsa in montagna con oltre 200 iscritti. Il nome scelto è perchè ripeteva che “la vita è bella”. Il ricavato per pagare stage in Inghilterra di 8 studenti dell’Itis, la sua scuola. Tutto è saltato per il Covid, ma i soldi ci sono. E, ad agosto, speriamo nella 2ª edizione".