Mobili e merletti d’arte Cantù riparte dalla storia

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CANTÙ (Como)

Un restauro attento, un recupero minuzioso, una ricerca storica dettagliata. Rinascono così alcuni dei gioelli, dimenticati ma unici, del patrimonio artistico - perché non si potrebbero definire altrimenti - della scuola d’Arte di Cantù, oggi liceo Melotti. Una scuola che ha fatto la storia del design italiano che quest’anno, come spiega la preside, Anna Proserpio, festeggia con una serie di eventi il 140esimo di fondazione. Il primo, il 5 novembre, sarà una mostra nella biblioteca dell’istituto che sarà accompagnata dalla presentazione di un volume, scientificamente solido e per questo prezioso, curato dagli ex docenti, Lidia Rati e Ferdinando Marzorati. Per l’occasione sono stati recuperati tre storici espositori di pizzi in stile novecentista, realizzati in palissandro e rovere, di cui il primo - si è scoperto dopo anni di oblio, tre inondazioni subìte e uno stato di semi-abbandono - disegnato nel 1933 dall’allora presidente del Consiglio direttivo, Alfonso Orombelli, e realizzato dal noto ebanista Umberto Colombo “Campagnasca“ per la prima mostra assoluta di arti decorative allestita in città.

Recuperato anche un tavolino minimalista disegnato dal grande Norberto Marchi che include un pannello decorativo di Francesco Scaini: il tavolo fu realizzato nel 1953 per la mostra di Moda e Tessile di Torino. Oggi i quattro mobili sono tornati a nuova vita grazie al restauro attento, e il recupero profondo, realizzato da Giuseppe Orsenigo della Arredamenti Orsenigo di Cantù, a sua volta ex studente dalla scuola d’Arte. Stesso dicasi per un album di merletto degli anni ’40, forse unico per qualità in Italia, destinato all’epoca alla didattica e oggi diventato una raccolta unica delle capacità delle merlettaie canturine. Il recupero dell’album, mancante di diverse realizzazioni ora recuperate, si deve a un’altra ex studentessa, Angela Cappelletti Zanfrini, che le ha riprodotte con l’abilità dell’epoca. A coordinare le attività il docente Ignazio Iennaco.