MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Minori violenti, casi in aumento. Scattano misure di prevenzione

Sondrio, casi al centro di un incontro promosso dalla Questura sulle novità del decreto Caivano. Il procuratore Basilone: "Estese le possibilità di arresto e di misure di custodia cautelare".

Maltrattamenti in famiglia: spesso i minori sono vittime, ma a volte sono i colpevoli. E ieri, nella giornata di studi voluta dalla Questura di Sondrio per illuvano” per il contrasto alla criminalità giovanile, anche alla luce del nuovo articolo 7bis del regolamento di polizia urbana del Comune, il dirigente della Divisione polizia anticrimine della Questura, Daniel Segre, ha dimostrato quanto questi problemi siano di casa anche in Valtellina.

"A giorni arriverà sul tavolo della Procura dei minorenni di Milano il caso di un ragazzo responsabile di maltrattamenti domestici", ha detto, rivolgendosi a Luisa Russo, procuratore minorile facente funzione a Milano, ma fino a qualche anno fa pm a Sondrio. In collegamento la dottoressa Russo ha parlato alla platea, composta da componenti delle forze dell’ordine e delle polizie locali, delle novità introdotte dalla recente riforma, mettendo però al centro, sempre, il minore. "Questi giovani – ha spiegato - spesso crescono in famiglie con gravi carenze educative, sono per primi vittime e poi autori di reati. Quindi risultano assolutamente utili tutti gli strumenti che possono essere messi in campo a loro tutela, per il loro recupero e per far acquisire consapevolezza del reato. Investire su di loro è un investimento per la società". "Abbiamo voluto questo incontro - ha affermato il questore Carlo Mazza - per mettere in condizione gli operatori di aggiornarsi sulle novità del decreto, che introduce nuovi reati e forme di contenimento della violenza giovanile, ma anche delle novità sul fronte della prevenzione. In particolare la possibilità per il questore di applicare misure nei confronti di soggetti che hanno comportamenti che non danno luogo a reati ma che denotano pericolosità sociale".

"Non mancano in Valtellina i casi di minori violenti - ricorda il procuratore Piero Basilone - e questo decreto - che ovviamente è più rivolto alle Procure dei minori - offre una risposta in controtendenza rispetto al passato. Lo Stato sembra sostituire al volto di un padre bonario che cerca il dialogo e il recupero del figlio che ha sbagliato, quello di un genitore più severo che punisce. Al di là della metafora, la legge sembra puntare a una maggiore tutela della collettività. Sono estese le possibilità di arresto dei minori e di applicazione di misure di custodia cautelare nei loro confronti".