GIOVANNI MERONI
Cronaca

'Tre gocce d’oro', sul podio la Valchiavenna

Alla 40esima edizione del concorso in Emilia Romagna premiato il miele di rododendro dell’apicoltore De Stefani di Prata Camportaccio

Produzione di miele

Prata Camportaccio (Sondrio), 9 ottobre 2020 - Il miele della Valchiavenna ottiene un importante riconoscimento. Si è svolta il 20 settembre, a Castel San Pietro Terme in Emilia Romagna, la 40ª edizione del concorso “Tre gocce d’oro”, per la selezione dei migliori mieli di produzione nazionale.

Ad essere premiato per il suo miele di rododendro è stato Lorenzo De Stefani, proprietario dell’Apicoltura De Stefani Lorenzo a Prata Camportaccio. "Si tratta di un riconoscimento che non solo ripaga il nostro lavoro, ma che anche dà un contributo alla valorizzazione del territorio, uno dei pochi con un ambiente naturale ancora ben tenuto e che può donare ancora molto – afferma De Stefani –. Il miele di rododendro che è stato premiato viene prodotto in alta montagna, in Val di Lei, a quote superiori ai mille e 600 metri. Per questo motivo, la produzione non è costante ed è fortemente legata alle condizioni climatiche, spesso instabili". L’azienda è presente in Valchiavenna dal 1930 e nasce da una passione di famiglia. "Parte tutto dal mio bisnonno che aveva alcuni alveari – spiega Lorenzo De Stefani –. Con il passare degli anni mio papà ha ingrandito l’attività, che è una di quelle che si porta avanti solo se si ha una forte passione per questo mondo. Anche a me è piaciuto lavorare con le api e quindi ho deciso di continuare, espandendo ulteriormente l’attività".

L’azienda conta all’incirca 130 alveari in Valchiavenna e produce, dipendentemente dalla stagionalità, circa 30 quintali di miele all’anno. Oltre a quello di rododendro l’Apicoltura De Stefani Lorenzo produce miele millefiori, di acacia, castagno e di tiglio. Tutti questi vengono fatti analizzare presso la fondazione Fojanini che ne garantisce la tipicità e fornisce una corretta informazione sulla composizione. «Si tratta di un’operazione in cui vengono contati e valutati i pollini presenti nel miele – spiega De Stefani – questa analisi ne definisce il tipo e garantisce la provenienza. Il nostro miele di acacia, ad esempio, non è unifloreale, ma vi sono al suo interno anche pollini di erica, flora tipica di climi più caldi. La Valchiavenna, grazie alla presenza del lago, possiede un microclima particolare che ne permette la crescita".