Tragedia sfiorata sul Maloja: masso cade a tre metri da un’auto. "Ho visto la morte in faccia"

La testimonianza di Serena Venzi di Villa di Chiavenna dopo il distacco di venerdì

L'enorme masso caduto sulla strada

L'enorme masso caduto sulla strada

Villa di Chiavenna (Sondrio), 24 marzo 2024 -  “Un masso enorme è sceso a tre metri dalla mia macchina: ho visto la morte in faccia". Nelle parole di Serena Venzi di Villa di Chiavenna c’è il panico vissuto dai frontalieri che venerdì mattina erano in viaggio sulla strada del Maloja, tra Sils e Plaun da Lej. Una frana, costituita da due grossi macigni, si è staccata alle 7.15 dal versante che sovrasta la cantonale.

Un distacco improvviso in un momento di intenso traffico, proprio mentre i pendolari dalla Valchiavenna e dalla Bregaglia erano diretti verso l’Engadina.

Uno dei due blocchi è precipitato prima sulla carreggiata e poi nel lago sottostante. Il secondo, che la polizia grigionese stima di circa 100 metri cubi, si è fermato sulla strada, sul lato verso la montagna, ostruendola per metà e scavando un profondo solco nel punto dell’impatto. Nessun veicolo è stato coinvolto.

"Un grosso macigno è rimbalzato sull’asfalto e poi è finito nel lago - ha raccontato Serena Venzi, che era in auto con due amiche, ai microfoni della RSI -. Era molto grande, se fosse andato un pochino più forte, mi avrebbe preso in pieno. Subito dopo la curva c’era un altro masso enorme, sulla carreggiata, vicino a un albero. Una paura allucinante".

Pochi minuti dopo lo smottamento la strada è stata chiusa. Un geologo dell’Ufficio del Genio Civile dei Grigioni ha sorvolato in elicottero la zona per assicurarsi che sulla montagna non ci fosse altro materiale pericolante. Poi venerdì pomeriggio la cantonale è stata riaperta e ieri il masso è stato distrutto. Tragedia sfiorata e allarme rientrato, ma il problema della sicurezza rimane. Dal ripido versante, che sovrasta un tratto di strada di circa 3 km, si staccano slavine e frane. Cinque anni fa il Canton Grigioni ha annunciato la costruzione di una galleria per mettere in sicurezza la zona. L’iter va avanti. Recentemente in alcuni punti sono stati installati radar collegati a semafori - che si attivano in caso di caduta massi - e impianti per il distacco controllato delle slavine. Ma per la soluzione definitiva - il tunnel - bisognerà aspettare fino al 2040.