Aprica, orrore in famiglia: “Papà ha detto di lasciarla con lui”. La madre morta da settimane a letto con il marito

Sondrio, la testimonianza ai carabinieri del figlio Antonio Monticelli, 60 anni: "Non voleva far preoccupare nessuno". Era sempre solo: di giorno in garage, la sera a passeggio

Il complesso dove si trova l'appartamento della tragedia; a sinistra, i sigilli sulla porta (ANP)

Il complesso dove si trova l'appartamento della tragedia; a sinistra, i sigilli sulla porta (ANP)

Aprica (Sondrio) – Ai carabinieri ha spiegato di aver lasciato i genitori nella stessa camera su richiesta del padre, per "non far preoccupare nessuno". È ancora tutto da capire cosa abbia spinto Antonio Monticelli, 60 anni, trovato nella casa di montagna di Aprica con la madre deceduta e il padre gravissimo. Qui, dove soggiornano turisti e qualche abitante del paese al confine col Bresciano, è stato trovato il corpo di Anna Maria Squarza, 91 anni, sul letto e in avanzato stato di decomposizione. Accanto il marito Giorgio, 90 anni, quasi privo di sensi, denutrito, con una gamba in cancrena.

A scoprire quanto accaduto sono stati i carabinieri di Aprica, andati sul posto perché i vicini hanno segnalato un odore nauseabondo, che usciva dall’appartamento dei Monticelli, veronesi di nascita, arrivati in Valtellina alcuni anni fa. Antonio Monticelli non avrebbe voluto farli entrare, spiegando che "andava tutto bene", ma i militari hanno preteso di ispezionare l’abitazione, dove hanno fatto il terribile ritrovamento. Il volto di Anna Maria Squadra era pietosamente coperto da un lenzuolo. La signora era morta forse da settimane, con ogni probabilità per cause naturali, anche se maggiori dettagli arriveranno dall’esame autoptico disposto dalla magistratura. Il marito Giorgio, quasi incapace di esprimersi, giaceva accanto a lei. In casa il figlio 60enne, capelli lunghi e grigi, alto e dinoccolato, che negli anni non ha mai dato confidenza ai vicini, salutando a malapena.

Di giorno stava in garage, la sera usciva a passeggiare. Sempre solo. Ai pochi che chiedevano dei genitori, per lo più gli abitanti del condomino, diceva che erano in casa a riposare. Difficile, comunque, che qualcuno abbia anche lontanamente pensato alla famiglia Monticelli, che fino al 2023 viveva a Borgo Trento, quartiere centrale di Verona. Nella palazzina dove vivevano non davano confidenza a nessuno, limitandosi a un saluto quando incontravano i vicini. Antonio, poi, si aggirava per il quartiere senza parlare, proprio come ad Aprica.

Sembra che negli ultimi anni non avesse mai lavorato. Non si esclude che si sia tenuto la mamma accanto per non perdere la pensione. Ancora da chiarire quale fosse il luogo di residenza della famiglia, che a Verona risulta residente fino al 2023 e che era domiciliato ad Aprica dal 2021, quando ha deciso di salire in montagna durante la pandemia. Antonio ora è indagato per abbandono di persona incapace di intendere e di volere e per occultamento di cadavere. Non è stato arrestato. Il pm Chiara Castagnola ne ha disposto il ricovero all’ospedale di Sondrio nel reparto di Psichiatria. In ospedale anche papà Giorgio, che è gravissimo e a cui i medici non escludono di dover amputare la gamba in cancrena. Quando sarà guarito per lui dovrà essere trovata una Rsa Valtellinese.