
Fabio Negrini Anna Kopina: «È stata lei a spingermi in questa avventura della pizzeria»
Sondrio – Se uno chef, non uno qualunque per giunta, ma uno stellato del calibro di Christian Vogel del Birdy’s di Brunnen si spertica in lodi e a proposito della sua pizzeria preferita arriva ad affermare tra colleghi e addetti ai lavori "Forse hanno la pizza migliore della Svizzera", è difficile dubitare del suo giudizio. In diversi, incuriositi dalla sua "dritta", per avere conferma di tanto entusiasmo si sono recati di persona e da allora anche le recensioni più che positive si sono moltiplicate. Ciò che incuriosisce è però che dietro a queste creazioni sensazionali per il palato non ci sia un italiano del Sud con la pizza nel Dna, ma Fabio, un bel ragazzo della Valmalenco che con il proprio cognome (pure questo inequivocabilmente malenco), Negrini, ha voluto chiamare anche il locale aperto poco più di un anno fa ad Altdorf, Canton Uri, che tante soddisfazioni comincia a dargli. "Sono originario di Caspoggio, ho studiato cucina e ho girato parecchio, per farmi le ossa, sia in Italia che all’estero. Poi sono finito in Svizzera, ma presto mi sono reso conto che un certo tipo di cucina a base per lo più di carne e patatine fritte mi stava stretta, così grazie anche a due donne per me fondamentali ho deciso di proseguire da me".
Le donne cui si riferisce sono mamma Bianca Parolini "che mi ha sempre sostenuto nelle mie scelte" e la compagna Anna Kopina: "È stata lei a spingermi in questa avventura della pizzeria". Anna e Fabio si sono conosciuti alcuni anni fa in un ristorante svizzero dove lei lavorava in sala e lui in cucina, ora sono due cuori e una pizzeria e hanno un unico faro: la qualità delle materie prime. "Sono autodidatta, ma la panificazione mi è sempre piaciuta – dice Fabio – quanto alla qualità… dopo aver lavorato tanto nelle cucine e visto ciò che ho visto, mi sono detto: meglio una pizza, ma con i migliori ingredienti possibili". Tra i pezzi forti della casa la pizza con la mortadella: oltre alla "Bologna" tagliata sottile, c’è il taleggio cremoso, una burrata bianca come la neve e il formaggio nero grattugiato. E che dire dell’impasto, preparato al mattino e lasciato lievitare 72 ore? Insomma, nel centro della Svizzera la pizza è buona come e forse addirittura più che in Italia, di cui tuttavia "Negrini" parla appena varcato l’ingresso: un portachiavi di Maradona, lattine d’epoca, una vecchia pagina di calendario che mostra il tramonto a Capri e il tricolore sul soffitto. Manca solo una miniatura del Pizzo Scalino o un lavecc. Un suggerimento per i valtellinesi che lo andranno trovare.