
Il dirigente scolastico di Bormio Bruno Spechenhauser
Bormio (Sondrio), 4 giugno 2020 - Pur di seguire le lezioni qualcuno si è dovuto arrangiare con un sistema satellitare. Nel Paese della scuola online, pezzi d’Italia sono rimasti senza copertura. E nell’Alta Valtellina i problemi di connessione e linee intasate hanno causato non pochi fastidi agli studenti, che si sono dovuti ingegnare per segire gli insegnanti attraverso il web, unica modalità possibile dopo la chiusura delle scuole per contenere il coronavirus. In certe zone del distretto turistico della provincia di Sondrio, Internet è incredibilmente ancora un miraggio. In alcune abitazioni, addirittura, la linea non arriva proprio. Un grave handicap per alcuni studenti che, con l’aiuto delle famiglie e degli istituti della zona, hanno dovuto far ricorso ad altre forme di connessione. Si tratta del cosiddetto “web pocket“, ovvero l’uso di sistemi cellulari anche in casa. Qualcuno ha dovuto addirittura utilizzare la connessione via satellite per poter partecipare attivamente a una vita scolastica, ancorché virtuale.
I disagi, a dire il vero, hanno interessato un numero ristretto di studenti ma per settembre, con una decisione sulla riapertura ancora non definitiva, il problema potrebbe ripresentarsi. Se dovesse malauguratamente esserci una nuova ondata di Covid-19, le scuole dovrebbero nuovamente chiudere e i ragazzi affidarsi, bene o male, alla didattica a distanza. «Noi abbiamo avuto segnalazioni di ragazzi impossibilitati a connettersi o che avevano grosse difficoltà a farlo – dice il dirigente scolastico dell’Istituto Alberti di Bormio, Bruno Spechenhauser – da alcune zone della Valfurva, della Valdisotto e dalla zona di Trepalle nel comune di Livigno. Lì la connessione è praticamente inesistente. Non ci sono stati per la verità molti casi, ma qualcuno sì e abbiamo cercato di intervenire per permettere anche a quegli studenti di assistere alle lezioni. Abbiamo consigliato loro diversi strumenti per potersi connettere, quali per esempio i web pocket. Inoltre ci sono stati, a volte, dei problemi per il sovraccarico delle linee, ma questo è un problema comune in molte zone d’Italia. Un problema ancora maggiore per quei genitori che, dovendo lavorare da casa, hanno dovuto condividere la linea con 2 o 3 figli… e capite bene che con 5 persone online nello stesso tempo e con una linea ballerina è difficile lavorare e studiare. Spero vivamente che a settembre gli studenti possano tornare a scuola e che si possa tornare a insegnare in maniera normale, perché credo che la scuola sia relazione e che la didattica in presenza sia imprescindibile e poi perché si eviterebbero questi problemi di connessione che, se presenti, non permettono a tutti di avere le stesse possibilità di accedere all’istruzione".