Lecco-Bergamo La puntaliatà non è “di casa”

Gli standard di affidabilità minimi non rispettati

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"Va, corre in fila... il treno non si ferma, anzi a vedere come corre va sempre più lontano", cantava Lucio Dalla nella sua canzone "Treno" del 1993. Non era certo un treno che "corre" sulla linea Voghera – Piacenza, né sulle altre 12 linee ferroviarie regionali lombarde su 42 dove i treni, a novembre, non hanno raggiunto gli standard di affidabilità minimi.

La maglia nera dei ritardi è andata ai treni della linea Voghera – Piacenza appunto, dove è stato registrato un indice di puntualità del 14,41% a fronte di uno standard minimo del 5%. Per questo i pendolari della linea a febbraio potranno viaggiare con uno sconto del 30% sul costo normale dell’abbonamento a titolo di risarcimento per i disservizi che hanno dovuto loro malgrado affrontare. Il bonus va anche ai viaggiatori della Luino–Gallarate–Milano, della Lecco–Bergamo–Brescia, la Bergamo–Carnate–Milano, la Seregno–Carnate che è stata chiusa, la Bergamo–Pioltello–Milano, la Mantova–Cremona–Lodi–Milano, la Piacenza–Lodi–Milano, l’Alessandria–Pavia–Milano, la Stradella–Pavia, la Alessandria–Mortara–Milano, la Mortara–Novara e la Pavia–Torreberetti. Sulla Piacenza–Lodi e la Voghera–Piacenza solo in un mese su 11 l’anno scorso sono stati rispettati gli indici di puntualità, mentre sulla Milano–Bergamo via Carnate, la Brescia–Parma, la Stradella–Pavia–Milano, la Alessandria–Mortara–Milano e la Pavia- Torreberetti–Alessandria sono stati rispettati per due mesi. Non possono invece lamentarsi i pendolari della Saronno–Seregno–Milano–Albairate, né della Malpensa–Milano e della S5 Treviglio–Milano passante–Varese i cui treni sono partiti e arrivati a destinazioni con una puntualità degna dei treni svizzeri o della Shinkansen giapponese. D.D.S.