Rimarrà in carcere il trentanovenne lecchese arrestato dai carabinieri per minacce di morte nei confronti dell’ex moglie. All’origine degli episodi la separazione della coppia, mai accettata dall’uomo, italiano, operaio in un’azienda alla periferia di Lecco. Secondo quanto ricostruito avrebbe minacciato di morte l’ormai ex, perseguitandola anche attraverso sms. Ieri è comparso davanti al giudice delle indagini preliminari Salvatore Catalano e si è avvalso della facoltà di non rispondere.
I fatti: nelle ultime settimane il trentanovenne ha minacciato l’ex moglie ed ha tentato di buttarsi dal ponte Cantù a Olginate. Al termine delle indagini condotte dai carabinieri, la Procura di Lecco ha chiesto e ottenuto l’arresto. L’indagato – assistito dall’avvocato Francesco Cogliati – è stato sentito dal Gip Salvatore Catalano che ha convalidato la misura cautelare in carcere, mentre il difensore, l’avvocato Francesco Cogliati, ha chiesto una misura più lieve per il proprio assistito, ritenendo più congrui gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, visto che da settimane l’uomo non convive più con la persona che l’ha denunciato. L’istanza del legale sarà valutata entro la settimana. Dopo l’interrogatorio è stato riaccompagnato dalla Polizia Penitenziaria nel carcere di Pescarenico.
A.Pa.