ROBERTO CANALI
Cronaca

"Le imprese ora sperano nel Crédit Agricole"

L’istituto di credito transalpino dovrà mettere mano anche al nuovo CdA di Creval, incaricato di traghettare la fusione per incorporazione

La sede in piazza Campello del Credito Valtellinese

Tempo qualche mese e i valtellinesi dovranno abituarsi a chiamare Crédit Agricole quello che fino a oggi era stato il “loro” Credito Valtellinese, un cambio di nome necessario dopo il successo dell’Opa lanciata dall’istituto di credito transalpino che, la prossima settimana, dovrà mettere mano anche al nuovo CdA di Creval, incaricato di traghettare la fusione per incorporazione. "Al di là della nostalgia e del fatto che per il nostro territorio e per il capoluogo è sicuramente una perdita importante, l’auspicio è che un brand così importante come Crédit Agricole permetta alle imprese una buona operatività e investimenti fondamentali soprattutto per quella che dovrebbe essere la ripresa post Covid – sottolinea Loretta Credaro, presidente della Cciaa di Sondrio –. Gli imprenditori confidano nel supporto che potrà offrire loro un istituto strutturato e ben organizzato". Al di là dell’amarcord più che legittimo si concentra sul presente e soprattutto sul futuro della banca anche Gionni Gritti, presidente di Confartigianato Imprese Sondrio e, in passato, tra i membri del CdA di Creval.

"Certo dispiace per il nome, ma adesso la banca appartiene a Crédit Agricole ed è giusto che il nuovo proprietario compia le sue scelte – spiega –. Siccome l’Opa ha portato al passaggio di mano del 91,17% delle quote spero che le acquisizioni proseguano anche nei prossimi giorni fino ad arrivare al 100% delle azioni emesse, così da poter compensare anche i piccoli e i piccolissimi azionisti che finora sono rimasti fuori da questo gioco che ha coinvolto soprattutto i fondi, che erano diventati i veri padroni della banca. Crédit Agricole è nata dalla fusione di tante banche rurali del Vecchio Continente e sono sicuro che in Valtellina troverà tante aziende che oggi rappresentano un’eccellenza locale e con il giusto aiuto, anche dal punto di vista del credito, possono aprirsi a nuovi mercati. Sicuramente Crédit Agricole ha i numeri e l’esperienza per offrire questo supporto, molto più di ciò che ha fatto nell’ultimo periodo il CdA di Creval che pensava a tutto fuorchè alla Valtellina".