MICHELE PUSTERLA
Cronaca

L’appello di Sandro Nava "Non chiudete la pista"

Dopo l’incidente in cui ha perso la vita il giovane campione Fortini interviene l’ex pilota di Morbegno. Ma il sindaco: "Non è mai stata autorizzata"

di Michele Pusterla

"Dissento pienamente sulla chiusura della pista di motocross, decisa dal sindaco di Traona per motivi di sicurezza, dove di recente ha perso la vita il bravissimo pilota Sebastian Fortini. Avevo 30 anni, oggi ne ho 76, e gareggiavo sia nel motocross che nell’enduro, ero presidente del Motoclub “Paolo Lietti” di Morbegno e già a quei tempi si andava a Traona ad allenarsi sulla pista, non ufficiale, creata in riva all’Adda; era l’unico modo per potersi allenare fuori dal traffico, in una zona non pericolosa e senza disturbare nessuno. Ma non erano solo i piloti che la utilizzavano, ma anche i ragazzi che lì potevano sfogare senza problemi la passione per il motorino o per la moto da cross. Diversamente erano le strade “vecchie“, così le chiamavamo, dove poter sfogare la passione della velocità e dei salti. Cermeledo, Arzo, San Giovanni, la Culmen di Dazio e tante altre vie sterrate erano l’unica possibilità; con la pista di Traona si erano eliminati i problemi e fastidi e migliorato in sicurezza e serietà di allenamento. A Traona, Tarabini, Cornaggia, i fratelli Nava, Sutti sono cresciuti, allenati per poi diventare ottimi piloti da cross anche a livello nazionale".

Così uno stralcio della lunga lettera di Sandro Nava, sportivo da sempre, a lungo presidente del Panathlon, del Rotary, industriale del Mobilificio Pezzini, alla guida della società di basket di Morbegno che porta il nome del mobilificio, conosciuto per gli importanti incarichi di vertice in Confindustria provinciale, giornalista pubblicista e tanto altro ancora.

"Da 50 anni non era mai successo nulla - afferma ancora Nava -. In quella curva, dove in mille saranno caduti e rialzati, ma in cui il sogno di Sebastian di diventare campione si è spezzato per una tragica fatalità. Sono sicuro che il suo pensiero e quello dei genitori di Sebastian sia uguale al mio: non chiudiamo questa zona di allenamento, di sfogo di passioni, di sogni, anzi miglioriamola, aiutiamo questo sport come ne aiutiamo altri perché diversamente dovremmo chiudere tutte le pareti rocciose dove abbiamo perso tanti amici".

Il sindaco di Traona, Maurizio Papini replica: "L’ordinanza di chiusura emessa è un atto dovuto concordato con l’Ufficio territoriale regionale, gestore dell’area. Ricordo che, dopo il tragico incidente, è in corso un’indagine della Procura che ha sottoposto a sequestro una parte della suddetta area. Si è appurato che questa pista non è mai stata autorizzata. Anzi, qualche anno fa era stata oggetto di indagini della Forestale chiuse con il ripristino dei luoghi e la chiusura della pista. Nulla vieta agli interessati di organizzarsi per realizzare una pista a norma e con le necessarie autorizzazioni per la sicurezza".