REDAZIONE SONDRIO

"La prevenzione vien mangiando" con i soci di Slow food

All’incontro le Donne in rosa e il dottorr Giorgio Baratelli. Ai fornelli i ragazzi dell’Istituto professionale Caurga

Scelta della qualità dei prodotti per cibi più sani ma anche l’importanza della convivialità e dei giusti stili di vita. Di questo e di tanto altro ancora si è parlato nel tardo pomeriggio di venerdì a Chiavenna nel convegno dal titolo "La forza del cibo… la prevenzione vien mangiando", organizzato dalla "Condotta Slow food della Mera" in collaborazione con l’istituto professionale Crotto Caurga.

Mangiare bene e tenere allo stesso tempo uno stile di vita adeguato, con "l’integrazione" nella dieta di sport e movimento, sono alla base di una sana esistenza e permettono di avere minori probabilità di contrarre malattie più o meno gravi. Dopo i saluti di rito del dirigente dell’Ip Crotto Caurga Massimo Minnai e del fiduciario della condotta Slow food della Mera Salvatore Tomacci, ha preso la parola la dottoressa Anna Patrizia Ucci, responsabile di salute e alimentazione Slow food Lombardia: "Il mio compito è stato innanzitutto quello di spiegare come la produzione di cibo incida sul potere nutrizionale del prodotto e quindi sulla salute. Illustrare il metodo Slow food, l’importanza anche della convivialità per avere una ricaduta reale e concreta sulla salute. Inoltre ho cercato di spigare i meccanismi biologici che impattano su questi aspetti…". Ci sono delle regole da seguire? "La tradizione ci dà le "regole" di una grande equilibrio alimentare, ci mette al riparo dalla malnutrizione. Le scelte degli ultimi 70 anni hanno reso disponibili tanti prodotti in quantità industriali ma questa "filosofia" porta spesso a cibi poco nutrienti. Noi dobbiamo puntare ai prodotti più nutrienti, dobbiamo imparare a mangiare meno e a mangiare meglio". Qual è il ruolo del medico? "Il medico, in tal senso, ha una grossa responsabilità perché oggi più che mai è un suo dovere prescrivere una dieta sana e un sano stile di vita".

Come mai questa iniziativa in partnership con l’istituto scolastico chiavennasco? "Il Crotto Caurga è una scuola alberghiera dell’Alleanza, il progetto Slow food mette in relazione i cuochi coi produttori di eccellenze alimentari. E’ un istituto sensibile a queste problematiche e cerca sempre di arricchire il bagaglio degli studenti con queste "competenze" alimentari. Sono molto soddisfatta di questa iniziativa". Quale è il ruolo del cuoco? "Importantissimo, deve saper trasmettere alle nuove generazioni come si trattano i cibi e la relazione tra il mangiare e la salute". Era presente anche il dottor Giorgio Baratelli, direttore dell’unità di Senologia dell’ospedale Moriggia Pelascini di Gravedona e le Donne in rosa. "Le Donne in rosa hanno tanti progetti di prevenzione contro i tumori al seno, in particolare, e dopo questo convegno saranno ancora più motivate a insistere su questa strada".

Fulvio D’Eri