
Marco Confortola è arrivato al Campo 3, ma il maltempo non dà tregua e così slitta di qualche giorno l’attacco alla vetta del Gasherbrum I. E, se dovesse continuare a nevicare così intensamente per le prossime giornate, il valtellinese e i suoi compagni di spedizione dovranno probabilmente rifare tutto il lavoro di attrezzatura delle vie che portano al Campo 2 e al Campo 3. Peccato, ma questo fa parte del "mestiere" dell’alpinista, come ha ricordato Marco in uno degli ultimi post sul suo profilo FB. "Lo ripeto sempre – dice – sugli 8.000 non serve solo essere ben allenati e motivati, ma bisogna avere una forte dose di pazienza, quella pazienza che ogni tanto vacilla. Quando al Campo base nevica per diversi giorni sai già che sopra, in quota, sarà anche peggio. Ci chiediamo in queste ore cosa troveremo sapendo già che dovremo rifare tutto il lavoro fatto fino ad oggi, rintracciare di nuovo, diseppellire di nuovo le tende dalla neve perché saranno sepolte. Qui non basta stare bene, sentirsi bene e sapere ciò che si deve fare, qui devi fare i conti con tanti centimetri di neve (giusto per rimanere ottimisti), questa distanza crea l’attesa. Ogni tanto qualche crollo emotivo è inevitabile, perché ti senti di non poter agire, di aspettare e aspettare ancora. Per me l’attesa è più snervante e faticosa della reale fatica. La fatica ti fa sentire attivo e ti da’ tanta adrenalina. Nella fatica mi sento bene nell’attesa mi spazientisco… Quindi che si fa’? Eh, niente si attende". Non c’è altro da fare che aspettare quindi per Confortola che, partito ormai il 18 giugno scorso e arrivato, cercherà nei prossimi giorni di salire in vetta al Gasherbrum I, conquistare così il suo dodicesimo ottomila e avvicinarsi al traguardo dei 14 ottomila, raggiunto finora da una quarantina di alpinisti in tutto il mondo. Una volta scalato il Gasherbrum I, mancheranno poi "solo" il Nanga Parbat (8.126 metri) e il Kanchenjunga (8.586 metri) per chiudere il cerchio ed entrare così nella leggenda. Il Cacciatore di 8000, questo il titolo anche dell’ultimo libro di Marco Confortola, è in formissima ed è pronto per l’attacco finale. Attende solo una schiarita, la classica "finestra di bel tempo".
Fulvio D’Eri