l radicali visitano il carcere "Allarme tossicodipendenza"

Delegazione, composta anche da cittadini comuni, incontra i 32 detenuti. Qui come in altri penitenziari della Lombardia c’è carenza d’organico.

l radicali visitano il carcere  "Allarme tossicodipendenza"

l radicali visitano il carcere "Allarme tossicodipendenza"

Una delegazione di 11 persone ha fatto visita ai detenuti del carcere di Sondrio, nell’ambito della campagna "Devi Vedere" organizzata dai Radicali Italiani che hanno accompagnato 7 persone comuni, al termine di un percorso di formazione, alla scoperta dell’istituto di pena.

"La campagna "Devi Vedere" si pone l’obiettivo di portare la cittadinanza dentro gli istituti di reclusione italiani - spiegano Nicola Morawetz e Marco Ferrario coordinatori in Lombardia della campagna di Radicali Italiani - per permettere di conoscere in prima persona la realtà del carcere, andando oltre ai pregiudizi e alla disinformazione". "Alla casa circondariale di Sondrio abbiamo trovato una situazione positiva - proseguono gli attivisti - nonostante le carenze strutturali e di organico: ad esempio la direttrice il comandante e l’educatrice sono costretti a supplire alle carenze adempiendo al loro lavoro in più carceri diverse. Il dato di Sondrio, che è equiparabile a quello di altre carceri, è relativo all’elevato numero di popolazione tossicodipendente: su 32 detenuti, 20 sono in questa condizione. Il problema dell’aumento del consumo di sostanze è tangibile sia all’esterno sia all’interno delle mura carcerarie, segno che è necessario sviluppare una nuova socialità ed una politica della conoscenza". "Tutto passa tranne il tempo, questo ci ha detto un detenuto oggi - spiega Marco Papi, uno dei ragazzi esterni che hanno partecipato alla visita - Quella carceraria è una realtà di cui si dovrebbe parlare di più, per capire il senso di questo luogo: così come lo abbiamo visto non ha alcun senso". R.C.