Travolto da un'auto, muore a 18 anni. L'investitore: "Non ho visto quel motorino"

L'uomo che era alla guida della vettura, positivo all’alcoltest, si dispera in carcere

Il luogo dell'incidente

Il luogo dell'incidente

Sondrio, 22 ottobre 2018 - Verrà interrogato questa mattina, dopo due giorni trascorsi in cella a piangere e disperarsi, a pensare a quello che ha fatto e a ripetere «Quel ragazzo in motorino non l’ho proprio visto». Mirza Trokic, 38enne di origini serbe e residente a Sondrio da anni insieme alla sua famiglia, infermiere di professione e un impiego presso l’ospedale di Gravedona, da venerdì sera è rinchiuso nel carcere di Sondrio con l’accusa di omicidio stradale. Attorno alle 23.30, mentre tornava a casa proprio dopo una giornata di lavoro a Gravedona con un tasso di alcol nel sangue di quasi 1,8 grammi per litro, durante una manovra di sorpasso a forte velocità all’altezza di Castione Andevenno ha travolto una moto Hm50, uccidendo Daniele Bertolini, solo 18 anni, studente dell’Itis, residente a Buglio in Monte con mamma e papà.

OggiI, quindi, l’interrogatorio con il gip del tribunale di Sondrio, Carlo Camnasio, al quale il pm Stefano Latorre ha già chiesto la custodia cautelare in carcere, forte del fatto che il conducente ha precedenti alle spalle. In particolare, era già stato trovato alla guida di un’auto sotto l’effetto di stupefacenti. E questa volta le conseguenze saranno pesanti: Trokic rischia una condanna fino a 12 anni di reclusione. «È sotto choc, ed è provato per quello che è accaduto», afferma l’avvocato Francesco Romualdi, che gli ha fatto visita in carcere. Se non sceglierà di stare in silenzio, Trokic - sposato con due figlie ancora piccole - potrà spiegare il perché si trovava al volante con un tasso alcolemico così elevato e perché, come hanno raccontato i tanti testimoni oculari del tragico schianto, corresse in quella maniera. «Troppe persone ancora continuano a sottovalutare gli effetti dell’alcol sulla guida» afferma il questore di Sondrio, Gerardo Acquaviva. «Carissimi papà, mamma, compagni di classe, amici e tutti quelli che l’hanno conosciuto: Daniele non può scomparire – il messaggio che il prefetto di Sondrio, Giuseppe Mario Scalia, ha rivolto alla famiglia del 18enne -. È adesso, senza alcun dubbio, un bellissimo ed incantevole angelo custode: è tutto vostro e per sempre vi guarderà e vi proteggerà». I funerali si svolgeranno oggi alle 15 nella chiesa di Villa Pinta a Buglio in Monte.