Incendio a Piantedo: casa inagibile e famiglia sfollata

"Un disastro! E poteva andare anche peggio…" di ALESSIA BERGAMINI

La casa dell'incendio a Piantedo (National Press)

La casa dell'incendio a Piantedo (National Press)

Piantedo (Sondrio), 23 marzo 2016 - Il giorno dopo il rogo che ha devastato un’abitazione, a Piantedo tutto sembra tornato alla normalità. A raccontare il dramma di una famiglia che ha visto ridotta in cenere la propria casa restano le finestre prive di vetri e le tende a brandelli, le pareti annerite, gli oggetti e gli arredi ormai carbonizzati, accatastati sul balcone e nel cortiletto. «Un disastro! E poteva andare anche peggio…», commenta una passante, mentre guarda la casetta a due piani in cui, solo per il provvidenziale intervento di alcuni vicini, non è rimasta intrappolata una donna.

Intossicata, ferita, ma viva è stata elitrasportata all’ospedale di Sondalo, dove è stata ricoverata per essere sottoposta alle cure del caso. Per lei resterà il ricordo delle fiamme e del fumo che non hanno lasciato scampo a uno dei cagnolini della famiglia, trovato senza vita nella cucina distrutta dal fuoco. L’incendio, divampato nel tardo pomeriggio di lunedì, ha reso completamente inagibile la casetta, al civico 182, di via Colico: il piano terra e il primo piano sono stati velocemente avvolti dalle fiamme. Si stima che i danni ammontino a 30mila euro (la famiglia di Osvalgo Digoncelli non è assicurata) . 

L'intervento dei Vigili del fuoco ha impedito che le fiamme raggiungessero la mansarda, ma non è bastato a salvare l’abitazione. Sul posto hanno operato a lungo due squadre di pompieri del distaccamento di Morbegno, supportati dai colleghi del comando provinciale di Sondrio, arrivati con l’autoscala. Dopo aver domato le fiamme, hanno provveduto a una prima messa in sicurezza dell’edificio e hanno dimostrato tutta la loro umanità e gentilezza aiutando i residenti a recuperare, all’interno della casa, le poche cose sfuggite alla violenza del rogo.

Lo sgombero di suppellettili e mobili danneggiati è iniziato appena le fiamme sono state estinte, ma prima che si possano avviare i lavori di sistemazione, sull’edificio dovranno essere effettuate le necessarie verifiche strutturali: il calore dell’incendio, infatti, potrebbe aver compromesso la stabilità delle solette. Come spiegato subito dopo l’incendio e come confermato anche nella giornata di ieri dal sindaco di Piantedo Mirco Barini, «la casa è inagibile e la famiglia che vi risiedeva è stata alloggiata in un’abitazione poco distante». Restano ancora da definire le esatte cause del rogo, anche se da una prima verifica pare che le fiamme abbiano avuto origine in un locale del piano terreno, dove si trovava una caldaia a legna.