Incidente sul lago di Garda, condannati i due tedeschi: “In Italia leggi inadeguate”

I genitori di Greta e Umberto, uccisi dal motoscafo dei tedeschi ubriachi "La sentenza 4 anni all’uno e tre all’altro? Siamo delusi, ma non sorpresi"

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di Beatrice Raspa

Occhi lucidi, sguardo sconsolato. "Di più non si poteva fare, la legge italiana è questa. Non ci resta che accettare il giudizio. La nostra condanna è iniziata lo scorso 19 giugno e durerà tutta la vita". Mentre lasciano il Tribunale Raffaele e Nadia Nedrotti, i genitori di Greta, sono delusi, anche se "non ci aspettavamo pene più alte". Ieri, dopo otto udienze e una camera di consiglio durata poco più di mezz’ora, il giudice Mauroernesto Macca ha condannato rispettivamente a quattro anni e mezzo e a due anni e undici mesi Patrick Kassen e Cristian Teissmann, i due manager bavaresi 52enni che la scorsa estate con il potente Riva Acquarama del secondo, hanno travolto il piccolo gozzo di Umberto Garzarella, 37 anni, e della fidanzata Greta Nedrotti, 25, fermi nel golfo di Salò, uccidendoli.

I tedeschi - in aula era presente solo Kassen, il presunto conducente, ai domiciliari dallo scorso 5 luglio - rispondevano di duplice omicidio colposo, naufragio e omissione di soccorso. Dall’ultima contestazione sono stati assolti. Per il pm Maria Cristina Bonomo, che aveva chiesto sei anni e mezzo per Kassen e 4 e due mesi per il proprietario della barca, erano ubriachi e andavano a folle velocità. Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche e da risarcimento corrisposto alle parti offese (l’assicurazione Menneihmer ha liquidato circa due milioni e mezzo ai parenti di Greta e 1,3 milioni a quelli di Umberto, oltre a qualche migliaia di euro per l’acquisto di strumentazioni radar a beneficio della Guardia Costiera, un passaggio che ha visto il ritiro dal processo anche del Comune di Salò e della Comunità del Garda). Disposta infine la confisca del motoscafo ai fini della vendita.

In lacrime pure il papà di Umberto: "Ho conosciuto uno di loro al cimitero - il riferimento è a Teissman, che lo scorso 19 dicembre, giorno del compleanno di Umberto, si era recato sulla sua tomba, ndr - il pentimento davanti a una tomba non può essere falso, mi auguro sia stato sincero. Ma alla fine solo loro due sanno davvero che cosa è successo. Per quanto mi riguarda, il mio cognome è finito, i miei progetti sono finiti. La notte ancora non dormo e mi sveglio di soprassalto. L’altroieri sono stato a casa di mio figlio per sistemare un po’, è dura prendere i suoi indumenti. Ho tenuto il suo profumo e gli abiti di lavoro, il resto l’ho messo via". E i genitori di Greta: "Ci auguriamo che quantomeno questa vicenda serva ad altri, visto che in Italia non ci sono leggi adeguate Nostra figlia non c’è più, e fa male. Noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo , adesso l’unica è andare avanti".