REDAZIONE SONDRIO

In alpeggio a 2200 metri Tra natura, storia e passione

Tresivio, da Boirolo all’alpe Rogneda alla scoperta dell’agricoltura di montagna

TRESIVIO (Sondrio)

Un dislivello di 600 metri, che si supera con una camminata di circa due ore, che permette di coprire la distanza tra Boirolo, l’antico maggengo che sovrasta Trevisio, e la casera dell’alpe Rogneda, a 2179 metri di altitudine. Posto in un anfiteatro naturale di rocce e pascoli, da cui godere di un panorama notevole sulla media Valtellina e la valle di Arigna, l’alpeggio è raggiungibile grazie a una mulattiera che costeggia per lunghi tratti il torrente Rogna, nell’omonima valle, in buona parte al riparo di larici e abeti. Notevole, e alla portata, l’itinerario, poco o per nulla noto, in estate offre qualcosa di più, anzi di prezioso: la possibilità di immergersi nella vita agricola di queste valli, nella loro storia ma soprattutto nel loro presente fatto di lavoro, intraprendenza e tenacia. Il punto di partenza è al secondo parcheggio (così indicato) di Boirolo, a 1580 metri, anche se pure il tratto in auto - dalla statale 38 si seguono le indicazioni per Tresivio e quindi quelle per Rogneda - non è privo di punti d’interesse come gli antichi sanatori di Prasomaso, ormai in rovina, che si costeggiano. Da Boirolo si inizia la salita a piedi, presto con una pendenza decisa, percorrendo una mulattiera che alterna tratti lastricati a strisce di cemento a favore dei battistrada dei fuoristrada. Dopo qualche tornante, quasi ovunque al riparo delle fronde, si sfiora il rifugio Alpini Santo Stefano e la chiesetta omonima, a oltre 1800 metri, e l’unica fontanella del percorso.

Ripresa la camminata si supera definitivamente l’area boscata per giungere in una mezzora al primo alpeggio e quindi, qualche centinaia di metri più in là, al lungo edificio di proprietà del Comune gestito negli ultimi 12 anni dall’azienda agricola “De Giovanetti Domenico“ di Buglio in Monte (che dal 2022 si trasferirà al Passo San Marco): qui, dove d’estate accanto alle marmotte si allevano mucche, maiali, conigli, galline e capre, sarà possibile acquistare uno dei prodotti realizzati con fatica, passione e bravura da Domenico e Silvia (foto) Giovanetti e dai loro genitori (prodotti disponibili anche nei mercati settimanali di Berbenno, Ardenno, Cataeggio, Talamona, Morbegno, Tirano e Mello), in un ambiente unico per storia, cordialità e bellezze naturalistiche.