
Il fratello uccise la sorella Il padre patteggia 2 anni
di Beatrice Raspa
C’è un epilogo giudiziario per la tragica morte di Viola, la quindicenne di San Felice del Benaco che il 16 ottobre 2021 fu uccisa in casa da un colpo di fucile sparato per sbaglio dal fratello di 13 anni.
La ragazzina, studentessa di seconda liceo, morì all’istante con il petto squarciato e ad assumersi tutta la responsabilità dell’accaduto fu inizialmente il padre. La terribile, surreale, verità, ovvero che a sparare fu il secondogenito e non il genitore, venne a galla solo nelle ore seguenti, e ora si è cristallizzata anche sotto il profilo penale: a pagare è stato il papà, uno stimato professionista, che ha chiuso la vicenda giudiziaria decidendo di patteggiare, davanti al pm, una pena quantificata a meno di due anni di reclusione.
Inflitta per cooperazione in omicidio colposo, la pena è stata sospesa con il beneficio della condizionlae.
Ma è solo un dettaglio per un uomo che, per tutta la vita, sarà condannato dal pensiero di aver perso la primogenita così. Per una disattenzione. Il figlio, invece, che all’epoca dei fatti aveva meno di quattordici anni, non era imputabile.
Stando a quanto ricostruito il capofamiglia, cacciatore di lungo corso e detentore di una decina di armi - pistole e fucili, custodite in un armadio in camera da letto - quel pomeriggio stava mostrando una doppietta al ragazzino.
Era appena rientrato da una sessione di caccia.
"Non ricordavo fosse carica", riferì lui, distrutto e piangente ai carabinieri e al magistrato la notte seguente, Viola ormai morta.
Insomma, per guardarlo il figlio prese in mano il fucile e per sbaglio premette il grilletto.
La canna, in quel momento, era ad altezza d’uomo e una rosa di pallini centrò in pieno petto la sorella, che in quel frangente si trovava in corridoio, proprio davanti alla camera.
Il colpo lo sentì anche la moglie, che era dall’altra parte della casa. Sin da subito la Procura, con il pm Francesco Carlo Milanesi, non ha mai avuto dubbi: si trattò di un incidente.
Un incidente che ha lasciato sotto choc non solo una famiglia, ma una comunità intera. E i cui conti non si salderanno mai.