La risposta della Regione Lombardia sulla pulizia dell’alveo del Poschiavino convince solo a metà il comitato tiranese che chiede interventi programmati e non "a spot". Il Comitato per la messa in sicurezza del fiume
da anni lotta per la messa in sicurezza dello stesso e di conseguenza della popolazione insediata nelle vicinanze: tra gli abitanti del comune di Tirano e Villa di Tirano è infatti ancora vivo il ricordo delle drammatiche giornate vissute durante l’alluvione del 1987 che ha causato ingenti danni.
"Gli interventi promessi 35 anni fa sono rimasti lettera morta. L’alveo del fiume Poschiavino regolarmente si trasforma in una foresta impedendo il normale deflusso delle acque – dicono dal comitato - Gli abitanti devono regolarmente ingaggiare una vera lotta con le amministrazioni per avere un minimo di pulizia del greto. Regione Lombardia ha la competenza e la responsabilità della pulizia del reticolo principale e quindi anche del fiume Poschiavino. Pertanto si chiede di promuovere un piano di manutenzione pluriennale delle opere idrauliche del fiume Poschiavino, stanziando adeguati fondi per la manutenzione straordinaria e per la manutenzione annuale in ottemperanza alla legge regionale 4 del 15 marzo 2016". E Regione Lombardia ha recepito le lamentele… "segnalando che nel 2022 sono stati fatti interventi di taglio piante in alveo sul torrente Poschiavino per 200.000 euro, si garantisce un costante monitoraggio delle diverse situazioni nel tratto del torrente Poschiavino… per l’inserimento delle necessità di intervento nelle future programmazioni annuali degli interventi da parte di Regione Lombardia". Una risposta importante ma il Comitato per la pulizia del Poschiavino pretenderebbe di più, un piano finalmente organico e strutturato che preveda interventi funzionali per risolvere la problematica. "Questo è sicuramente un inizio ma noi chiediamo un cambio di paradigma, vorremmo che Regione predisponesse un piano rivolto alla pulizia di tutti gli alvei dei torrenti, anche di quelli più piccoli, e dell’Adda presenti in Valtellina così da garantire una totale sicurezza della popolazione. Questo sarebbe il passo decisivo". F.D’E.