Il Ceresio disseta la Valle Intelvi "Un’assicurazione contro la siccità"

Attraverso una serie di condotte l’acqua del lago sarà portata a mille metri di quota e finirà nei rubinetti

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di Roberto Canali

Il 2022 verrà ricordato come un anno di siccità quasi senza precedenti e così in Valle Intelvi hanno deciso di correre ai ripari, con l’aiuto di Como Acqua, pescando le riserve che serviranno per sostituire le fonti che si sono prosciugate in quota, direttamente dal Ceresio. L’acqua pescata dal lago attraverso una serie di condotte lunghe oltre 700 metri verrà pompata in quota, all’altezza di mille metri, per essere poi resa potabile e venire successivamente immessa in rete, in maniera tale da prevenire le emergenze idriche. A usufruirne saranno tutti i paesi della Valle Intelvi che da tempo hanno messo la loro rete in comune. "Si tratta di un’opera strategica realizzata in tempi record - spiega il presidente di Como Acqua, Enrico Pezzoli - Una trentina di tecnici e operai lavoreranno anche durante il mese di agosto per riuscire a terminare l’intervento entro l’inizio di settembre". L’obiettivo è completare l’opera rispettando i tempi di cantiere di appena 60 giorni, un primato considerando che c’è di mezzo l’estate e soprattutto è molto più complicato recuperare le materie prime necessarie per colpa del conflitto in Ucraina.

Per una volta gli italiani hanno copiato una buona idea dagli svizzeri che già nel 2019 avevano investito un milione di franchi, al cambio di oggi un milione di euro, per utilizzare le acque del lago come fonte illimitata per approvvigionare gli acquedotti del Canton Ticino. Il progetto di un primo impianto pilota fu patrocinato dall’Acquedotto Regionale del Mendrisiotto, l’ispirazione è arrivata da un sistema già collaudato sul lago di Bienne nel Canton Berna. Un’assicurazione verso i cambiamenti climatici il cui effetto si puntualmente registrato anche quest’anno.

Dopo che Novazzano rimase senz’acqua a causa delle fonti in quota prosciugate in Canton Ticino decisero di utilizzare le acque del lago come un immmenso bacino di riserva, pur di non dover più ricorrere all’impiego delle autobotti. "Negli ultimi anni la qualità delle acque del Ceresio sono notevolmente migliorate – sostengono i responsabili dell’Acquedotto regionale – Abbiamo ottenuto l’ok di tutte le comunità per installare a Riva San Vitale una stazione di potabilizzazione e iniziare la sperimentazione".

Nel corso delle stagioni infatti le acque del lago, che è un vero e proprio organismo vivente, si modificano cambiando consistenza e temperatura. La cosa indispensabile per superare il test è che dovranno rimanere sempre potabili durante tutto l’arco dell’anno. In quel caso dalla Confederazione Elvetica potrebbe arrivare un tesoretto di altri 4 milioni di franchi, per non rimanere più a secco.