Il censimento degli animali. Si parte dal Parco dello Stelvio

Ottanta fototrappole e oltre un milione di foto e video documentano la presenza della fauna. Al centro lo studio della popolazione dello stambecco alpino della colonia Albris e altri esemplari.

Il censimento degli animali  Si parte dal Parco dello Stelvio

Il censimento degli animali Si parte dal Parco dello Stelvio

Con l’inizio della primavera al Parco Nazionale dello Stelvio è iniziato il periodo dei censimenti delle popolazioni di fauna selvatica, non solo nei territori sottoposti a tutela, ma anche nelle aree limitrofe. Nei giorni scorsi il personale del parco ha dato il suo supporto agli agenti della polizia provinciale di Sondrio per il censimento della popolazione di stambecco alpino della colonia di Albris, i cui territori si trovano tra il Parco Nazionale Svizzero e le valli attorno alla città di Livigno. Questa attività ha visto la collaborazione degli agenti di polizia provinciale con l’Ufficio caccia e pesca del Canton Grigione e dei guardaparco del Parco Nazionale Svizzero.

Il ritrovo di tutti gli operatori è avvenuta in prima mattinata a Livigno, da dove sono partiti, divisi in squadre, alla perlustrazione dei territori per la ricerca e la conta degli stambecchi. Al termine della mattinata, sono state consegnate le schede di osservazione compilate da ciascuna squadra agli agenti di polizia, che utilizzeranno queste informazioni per la stima delle popolazioni di Albris. Un altro strumento molto utile per il monitoraggio della fauna sono le fototrappole, ovvero delle fotocamere-videocamere che scattano automaticamente tutte le volte che percepiscono un movimento nel loro raggio di azione.

"Questi strumenti ci permettono di raccogliere moltissime informazioni sull’ecologia, sul comportamento e sull’abbondanza degli animali selvatici compresi quelli più elusivi come il lupo e come questi interagiscono tra di loro senza arrecargli alcun tipo di disturbo - spiegano dalla direzione del Parco dello Stelvio - Dal 2019, oltre 80 fototrappole sono attive nel settore Lombardo del parco. Fino ad oggi, oltre 1 milione di foto e video sono stati esaminati dai nostri ricercatori".

All’interno del perimetro del parco, nell’area compresa tra la Val Zebrù e la Valle dei Forni, fino al Passo Gavia, è stata individuata l’area di controllo per indagare come i cervi si distribuiscono sul territorio in assenza di predatori naturali e di attività venatoria. Per questo l’area di studio di circa 10.000 ettari, è stata suddivisa in 50 celle monitorate da una fototrappola. Oltre alle informazioni comportamentali, i cervi verranno monitorati anche per indagare i livelli di stress, la dieta e la componente microbica intestinale. Ciò permetterà di ottenere preziose informazioni relativamente alle dinamiche fra prede e predatori in contesti caratterizzati da presenza antropica.