PAOLA PIOPPI
Cronaca

Il “cacciatore di pittori“. Nature morte e ritratti:. Geo Poletti visto da vicino

L’artista scomparso nel 2012 ha portato alla ribalta autori a lungo trascurati come Tanzio da Varallo e Cerano. La “Civica“ gli rende il primo grande omaggio.

Il “cacciatore di pittori“. Nature morte e ritratti:. Geo Poletti visto da vicino

Ricercato conoscitore di pittura antica, collezionista e pittore: Ruggero Poletti, da tutti conosciuto come Geo, è una figura di primo piano nel panorama artistico italiano della seconda metà del Novecento. Nato a Milano nel 1926, scomparso a Lenno nel 2012, è ora protagonista di una importante mostra inaugurata alla Pinacoteca Civica di Como, "Geo Poletti collezionista e pittore", curata da Paolo Vanoli, che rimarrà aperta al pubblico fino al 3 marzo. Qui l’artista viene presentato non solo nella sua veste di collezionista e fine conoscitore dell’arte, ma anche come pittore, proponendo per la prima volta una significativa selezione dei suoi dipinti, con particolare attenzione ai ritratti di grandi dimensioni. Accanto a queste opere, è raccolto un nucleo significativo dei dipinti antichi acquisiti a partire dagli anni Cinquanta: la sua raccolta, costruita con occhio attento alla qualità e senza preclusioni verso gli anonimi e gli artisti considerati minori, ha svolto un ruolo importante nella riscoperta di alcuni pittori poco noti, poi universalmente riconosciuti da critica e mercato. A partire dall’amato Paolo Pagani, nato a Castello di Valsolda nel 1655 e morto a Milano nel 1716, di cui sono esposti sette dipinti.

La sua collezione di nature morte, è da tempo riconosciuta come una delle maggiori in Italia e come una fondamentale officina per lo studio e la comprensione di questo genere, di cui a Como è presente una selezione di capolavori. Ospite d’onore è inoltre la grande e scintillante tela con Venere e Amore, del cremonese Camillo Boccaccino, capolavoro della pittura del Cinquecento in Italia Settentrionale. È anche grazie a Poletti e a Giovanni Testori, compagno di molte avventure nel campo della storia dell’arte, che grandi artisti lombardi a lungo trascurati - da Fra Galgario a Giacomo Ceruti, da Tanzio da Varallo a Cerano, Morazzone e Giulio Cesare Procaccini – sono entrati nel canone della storia dell’arte italiana e della storia del collezionismo.