"I cervi? Sono i cinghiali di domani". La denuncia di Federcaccia Lecco

Il bilancio della stagione venatoria e l’allarme delle millecento doppiette

"I cervi? Sono i cinghiali di domani". La denuncia di Federcaccia Lecco

"I cervi? Sono i cinghiali di domani". La denuncia di Federcaccia Lecco

LECCO

Una strage autorizzata, ma, almeno in alcuni casi, necessaria. Le circa millecento doppiette dell’esercito dei cacciatori lecchesi durante l’ultima stagione venatoria appena conclusa hanno abbattuto tra il resto complessivamente quasi 400 cinghiali, altrettante lepri, 300 camosci, un centinaio di cervi, una settantina di caprioli, una cinquantina di mufloni, e poi ancora coturnici, galli forcelli... Non hanno potuto fare fuoco a volontà, la caccia in Lombardia è fortemente regolamentata con un regime quasi militare: ci sono quote, ambiti, zone, giorni e orari da rispettare.

Anche il numero dei cacciatori è contingentato. "Abbiamo raggiunto quasi tutte le quote di abbattimento – spiega Marco Cendali di Federcaccia Lecco -. La caccia alla lepre è stata chiusa in anticipo perché il numero di capi autorizzati è stato abbattuto prima, mentre probabilmente non è stata raggiunta la soglia massima di cervi e camosci, ma per poche unità". Tra gli animali più cacciati ci sono stati i cinghiali: "L’obiettivo dell’eradicazione però è lontano, non verrà mai raggiunto – avverte il presidente di Federcaccia lecchese -. Le femmine partoriscono due volte all’anno, non ci sono sostanzialmente antagonisti e cacciarli non è sempre facile". Oltre ai cinghiali stanno prolificando e combinando danni pure i cervi: "Saranno i cinghiali del futuro per quanto stanno proliferando", prevede Cendali. Soffrono invece i camosci, che si trovano sempre più stretti da cinghiali e cervi appunto a valle e gli stambecchi più in alto. I cacciatori autorizzati solitamente rispettano le regole sebbene i guardiacaccia volontari della Lac, la Lega per l’abolizione della caccia, ne abbiamo multati una quarantina perché si sono avvicinati troppo alle abitazioni: "Non giriamo mica con la bindella o il telemetro", minimizza il rappresentante dei cacciatori. I guardiacaccia della Lac hanno però denunciato pure un bracconiere che ha utilizzato richiami vivi. "Ci vogliono più controlli contro i bracconieri – ammette Cendali -. Noi continuiamo a sollecitarli anche agli agenti della Polizia provinciale. I bracconieri tra l’altro spesso nemmeno sono cacciatori, perché hanno la licenza solo ad uso sportivo". Daniele De Salvo