La provincia di Sondrio è un territorio in cui, spesso, si verificano scoperte archeologiche di una certa importanza o in cui ci sono siti storici di grande interesse: uno su tutti? Il parco delle incisioni rupestri di Grosio, parco archeologico istituito nella località Dosso dei Castelli nei comuni di Grosio e di Grosotto nel 1978 grazie a una donazione degli immobili da parte della marchesa Margherita Pallavicino Mossi Visconti-Venosta. La scoperta effettuata a Berbenno nei giorni scorsi è solo l’ultimo di una serie di ritrovamenti. Alla fine del 2023, infatti, a Piuro, in Valchiavenna, alcuni scavi permisero di scoprire i resti di un nuovo palazzo rinascimentale e di scoprire quindi il tesoro o, meglio, i tesori del "fiorente borgo di Piuro". Un paese che, in molti, ormai chiamano la "Pompei delle Alpi". Quello degli scavi di Piuro è un progetto che mira a portare alla luce altri bellissimi palazzi rinascimentali. Per farlo però servono soldi per sovvenzionare scavi e ricerche.
E a questo proposito è di qualche settimana fa la notizia del reperimento di 35.000 euro, 21.000 dei quali elargiti da Regione Lombardia, che Piuro potrà utilizzare per riprendere gli scavi e provare a scoprire altre perle della Piuro rinascimentale, un paese spazzato via nel 1618 da una grandissima frana, di sei milioni di metri cubi di materiale, scesa dal monte Conto. Lo spostamento d’aria provocato dalla massa fece danni anche sul versante opposto della montagna e l’accumulo sbarrò il fiume Mera formando un un lago provvisorio le cui acque, raggiunta la quota di massimo invaso, tracimarono senza provocare danni a valle. I reperti andranno ad alimentare le sale del museo degli scavi di Piuro che raccoglie reperti delle varie campagne coordinate dall’associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro, costituita nel 1961 a Berna con lo scopo di valorizzare la storia del borgo valchiavennasco sito in quella Val Bregaglia, una volta zona dei Grigioni svizzeri.
F. D’E.