
Nella foto d'archivio, l'ex giudice Pietro Paci
Poggiridenti (Sondrio), 6 luglio 2016 - È uscito dal carcere e finirà di scontare la sua condanna agli arresti domiciliari nella sua abitazione, a Poggiridenti, Pietro Paci, il giudice in pensione che ad aprile è stato condannato a tre anni di reclusione per prostituzione minorile.
Gli agenti della Polfer lo avevano arrestato nel novembre del 2015 dopo averlo sorpreso all’interno di un hotel poco lontano dalla stazione centrale di Milano, mentre si apprestava a consumare un rapporto sessuale con un 16enne di nazionalità romena. In manette, quella stessa sera, era finito anche lo zio del ragazzino.
Il Gip di Milano, Donatella Banci Buonamici, titolare del processo che si è svolto con rito abbreviato (formula che prevede lo sconto di un terzo della pena), lo ha condannato a 2 anni e 8 mesi per favoreggiamento della prostituzione minorile. Stando alle indagini condotte dal pm di Milano, Bianca Maria Eugenia Baj Macario, e coordinate dal procuratore aggiunto Pietro Forno, l’uomo avrebbe rivestito il ruolo di «mediatore della prostituzione» tra l’ex giudice e il minore: avrebbe ricevuto 50 euro per ogni incontro a luci rosse del nipote.
Dopo l’arresto Paci era stato rinchiuso nel carcere di San Vittore, a Milano, nonostante abbia 73 anni e le sue condizioni fisiche siano piuttosto precarie. Qualche giorno fa è stata accolta la richiesta della difesa e l’ex magistrato è stato scarcerato per finire di scontare la condanna nella sua casa in regime di arresti domiciliari.