MICHELE BROGGIO
Cronaca

Morbegno, addio a Mario Galbusera: "Il Cavaliere era icona della Valle"

Pedranzini (Bps) ha ricordato l’imprenditore

L'ultimo saluto a Mario Galbusera (Fotoservizio National Press)

L'ultimo saluto a Mario Galbusera (Fotoservizio National Press)

Morbegno (Sondrio), 27 aprile 2018 - Ieri mattina in centinaia hanno voluto rendere l’ultimo saluto a Mario Galbusera fondatore della fabbrica dolciaria di Cosio Valtellino scomparso, a 93 anni, lunedì scorso. In prima fila, oltre ai congiunti dello scomparso, da tutti conosciuto come «Sciur Mario», i rappresentati delle istituzioni che, con la propria presenza, hanno voluto sottolineare i tanti meriti dell’imprenditore.

«Una giornata di grande cordoglio – commenta il sindaco di Morbegno, Andrea Ruggeri – Ci stringiamo attorno alla famiglia di Mario Galbusera, imprenditore capace, con la sua lungimiranza, di creare migliaia di posti di lavoro». A fare eco il collega di Cosio Valtellino, Alan Vaninetti: «La cittadinanza intera oggi è in lutto. Galbusera ha segnato la storia del nostro territorio. Di lui erano note la passione per la propria azienda, a cui aveva dedicato tutta la vita, e l’attenzione verso i propri dipendenti». A rendere l’ultimo omaggio ad un grande imprenditore anche Mario Alberto Pedranzini, consigliere delegato della Banca Popolare di Sondrio, che ha così ricordato la figura di Galbusera: «Il Cavaliere era un’icona per la nostra provincia. Era una persona unica, eccezionale, lungimirante, dotato di grande umanità e con un grande rispetto per il lavoro e per il ruolo dell’imprenditore».

La commozione per la perdita del «Papà dei biscotti» non è stata appannaggio unico dei familiari di Galbusera che, dietro di sè, ha lasciato un affetto profondo in amici, collaboratori e dipendenti. L’arciprete di Morbegno, don Andrea Salandi, nel corso della cerimonia funebre, svoltasi nella chiesa di S.Giovanni, ha voluto ricordare le capacità imprenditoriali di Galbusera, capace di trasformare una pasticceria artigianale in un’azienda capofila nel settore. «Ha saputo investire i talenti che Dio gli ha donato – ha ricordato il parroco – trasformandoli in pane per migliaia di famiglie». E proprio i dipendenti hanno voluto ricordare il «Sciur Mario» in sella alla sua leggendaria bicicletta argentata, mentre, intento a controllare la qualità dei propri prodotti, non mancava di avere una buona parola per tutti. La preghiera più commovente è arrivata dalle nipoti di Galbusera che, salite sul pulpito, hanno voluto, a turno, dire addio all’amatissimo nonno.