Frontalieri e accordi Per il telelavoro l’intesa è più vicina col passaggio in Senato

Como, ha ottenuto il via libera dalle commissioni a Palazzo Madama

Frontalieri e accordi  Per il telelavoro  l’intesa è più vicina  col passaggio in Senato

Frontalieri e accordi Per il telelavoro l’intesa è più vicina col passaggio in Senato

di Roberto Canali

È in dirittura d’arrivo almeno al Senato il nuovo accordo fiscale sui frontalieri, che ha ottenuto il via libera dalle commissioni Esteri e Finanze di Palazzo Madama e la prossima settimana dovrebbe approdare in aula per il voto. "Come capogruppo del Partito Democratico, chiederò l’impegno del governo a chiudere con la controparte elvetica un’intesa definitiva sullo smart working che eviti ai lavoratori frontalieri di pagare più tasse se fanno smart working - spiega il senatore dem Alessandro Alfieri - L’obiettivo è tutelare tutti coloro che lo utilizzano fino al 40% delle ore settimanali di lavoro". All’inizio del mese di maggio la direttrice del Dipartimento federale delle Finanze, Karin Keller-Sutter, si era incontrata con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgietti per discutere del telelavoro dei frontalieri e della necessità di eliminare la Svizzera dalla black list italiana dei paradisi fiscali. Proprio l’accordo temporaneo sul telelavoro ha reso necessaria la modifica del nuovo trattato sul lavoro frontaliero facendo slittare l’approvazione definitiva del provvedimento. Entro la fine di giugno sarà necessario trovare una nuova intesa che potrebbe essere quella di consentire ai lavoratori frontalieri di lavorare da casa fino a due giorni la settimana, in maniera tale da non penalizzarli anche a livello fiscale. Un accordo che alla controparte svizzera andrebbe benissimo, anche per ridurre l’impatto sul traffico del Canton Ticino dei lavoratori italiani. In caso contrario occorrerà concedere una proroga visto che altrimenti alla data del 30 giugno tutti i frontalieri dovranno tornare al loro posto di lavoro oltrecofine per non incappare nei controlli del fisco italiano. Procede spedito anche il nuovo accordo fiscale che permetterà di superare la doppia tassazione mandando in pensione gli accordi del 1974. Per i frontalieri in attività rimarrà in vigore il sistema del prelievo alla fonte, mentre per quelli nuovi il prelievo alla fonte sarà pari all’80% e il resto dovrà essere dichiarato in Italia, pur al netto di una generosa franchigia di 10mila euro e la possibilità di detrarre gli assegni familiari.