Val Bregaglia, Pizzo Cengalo cede un’altra volta: una nuova colata sfiora Bondo / VIDEO

Non ci sono feriti, caos rientro per i frontalieri bloccati in Svizzera

La frana sul Pizzo Cengalo (Orlandi)

La frana sul Pizzo Cengalo (Orlandi)

Villa di Chiavenna, 26 agosto 2017 - Non c'è pace per la Val Bregaglia e in particolare per il paese svizzero di Bondo, a pochi chilometri dal confine con Villa di Chiavenna e l’Italia. Una nuova frana si è staccata dal Pizzo Cengalo ieri pomeriggio, la traiettoria della colata è stata del tutto inattesa, più lenta e più vicina al nucleo abitato rispetto alla precedente. Stando a quanto comunicato dalla polizia dei Grigioni, non ci sarebbero feriti, ma la colata ha spazzato via una falegnameria, alcune baracche, dei camion e pure dei container che si trovavano ai bordi dell’enorme scoscendimento di mercoledì. La strada cantonale è stata nuovamente chiusa e la viabilità da e per la Svizzera interrotta, con conseguente caos rientro per i frontalieri valchiavennaschi che ieri sera dovevano tornare in Italia. Intanto, dei cento cittadini di Bondo che da due giorni sono rimasti sfollati, alcuni residenti ieri dopo mezzogiorno hanno potuto far ritorno nelle loro case, ma sono stati nuovamente evacuati attorno alle 17 dopo la nuova frana.

La sindaca di Bregaglia, Anna Giacometti, aveva precisato che «si tratta soprattutto di persone che vivono nel nucleo vecchio di Bondo. Diversa la situazione per altre due zone: coloro che abitano in quella definita arancione possono tornare a casa, se vogliono, ma devono essere in grado di scappare in tempi brevi se necessario; mentre i residenti della zona definita rossa, devono pazientare ancora per giorni o settimane, fino a quando la situazione sarà sotto controllo e il bacino svuotato». In realtà il nuovo smottamento ha cambiato tutte le carte in tavola e al momento nessuno può rientrare nelle case del paese.

E sono riprese ieri mattina all’alba le ricerche degli otto escursionisti svizzeri, austriaci e tedeschi dispersi. Erano state interrotte nella notte per motivi di sicurezza e, con tutta probabilità si interromperanno nuovamente nelle ore notturne per poi riprendere alle prime luci dell’alba. Gli otto dispersi provengono dal canton Soletta, dalla regione del Baden Württemberg in Germania e dalla regione della Stiria in Austria. Si tratta di escursionisti e alpinisti che si trovavano nella zona in gruppi di due persone fra loro indipendenti. È stato confermato, invece, il ritrovamento di altre sei persone inizialmente date per disperse e rintracciate in territorio italiano. La buona notizia è stata data ufficialmente giovedì dalla consigliera federale Doris Leuthard, che ha però anche espresso la preoccupazione per il ritrovamento degli otto ancora dispersi. "Difficile che vengano trovati sani e salvi – ha dichiarato – e più passa il tempo più le speranze si affievoliscono". Le ricerche comunque procedono sia via terra che aerea. Centoventi le persone impegnate tra pompieri, polizia, militari, protezione civile e forze comunali, oltre alle unità cinofile.