Famiglie vittime degli usurai: "Poche denunce, è un fenomeno"

Tanti casi sommersi che non entrano nelle statistiche. A Bergamo nasce il primo Osservatorio

Famiglie vittime degli usurai: "Poche denunce, è un fenomeno"

Famiglie vittime degli usurai: "Poche denunce, è un fenomeno"

È un fenomeno nascosto, che sfugge ai radar dei controlli, molto spesso per la paura o per la vergogna di uscire allo scoperto delle vittime: famiglie in difficoltà circuite e ridotte sul lastrico, piccoli imprenditori sopraffatti ai quali viene regalata l’illusione di poter salvare la loro azienda ma che rischiano di trovarsi in società con i criminali che poi gliela portano via, riuscendo in questo modo ad inserirsi nel tessuto sociale ed economico del territorio. Gli episodi di usura ed estorsione esistono e sono molto più numerosi di quelli che emergono dalle statistiche. Proprio per far emergere dal sommerso i tanti casi, prevenirne di nuovi e aiutare chi è in difficoltà una quindicina di realtà del territorio, tra istituti di credito, organizzazioni di categoria, ordini professionali, sindacati e associazioni (tra cui Camera di Commercio, Confindustria, Abi, Associazione Libera, Ordine dei dottori commercialisti, Ance) hanno firmato un protocollo d’intesa, un vero e proprio patto da cui nascerà l’Osservatorio provinciale sul fenomeno. I fondi per ristorare le vittime di estorsioni e usura ci sono, ma lo Stato non riesce a spenderli perché mancano le denunce, e con esse anche le richieste di accesso ai sussidi. Anche di questo si occuperà l’Osservatorio provinciale che nascerà dalla firma del patto sottoscritto in Prefettura alla presenza del Commissario straordinario antiracket e antiusura, Maria Grazia Nicolò, e del quale faranno parte - oltre ai sottoscrittori del protocollo - anche le istituzioni del territorio e le forze dell’ordine. Le denunce effettuate nella Bergamasca tra il 2022 e il 2023 sono marginali, rispetto ad un fenomeno che, soprattutto dal Covid in poi, pare in aumento. Sette denunce in due anni (tre nel 2023, quattro l’anno precedente) per usura, circa 430 (sempre tra il 2022 e il 2023) per estorsione, ma legate perlopiù alle ritorsioni inventate da no vax durante il periodo delle restrizioni dovute alla pandemia e ai reati a sfondo sessuale, che nulla hanno a che fare con il tema economico, al centro dell’accordo sottoscritto. "Il fenomeno dilaga - spiega il prefetto Giuseppe Forlenza -, ma non c’è un numero alto di denunce. Bisogna assolutamente stimolarle". Michele Andreucci