
Sondrio, 6 settembre 2023 – Il mutuato chiede di essere sottoposto a una visita oculistica di controllo e l’Asst di Valtellina e Alto Lario gli indica il luogo in cui dovrà presentarsi, il Padiglione Est, 3° piano, dell’ospedale di Sondrio, ma - verrebbe da dire - strabuzza gli occhi, quando legge la data in cui dovrà presentarsi: “Giovedì 19 settembre 2024 alle ore 11.15”. Insomma, fra più di un anno. E pensare che nell’impegnativa gli vengono forniti dei consigli: “Il paziente si deve attenere alle seguenti indicazioni: se portatore di lenti a contatto è consigliabile togliere le lenti almeno 48 ore prima della visita”.
Ettore Bertini, 83 anni, di Sondrio, è comprensibilmente a terra per la risposta, per i lunghi tempi di attesa. E, a quel punto, pensa di presentare anche la domanda per un Ecocolordoppler ai tronchi sovraaortici avendo necessità pure di questo esame, come prescritto dal medico curante. “Mi andrà meglio stavolta”, pensa. E resta senza parole, quando gli comunicano la data in cui Asst sarà in grado di soddisfare la sua richiesta di salute: “Giovedì 2 gennaio 2025”.
Sì, avete letto bene: a inizio 2025, mentre la comunicazione è ad agosto 2023. “L’indirizzo dove mi dovrei presentare, nella speranza in cui a quella data io sia ancora vivo - dichiara Bertini, viticoltore in pensione, socio di punta della Cooperativa Vivass che comprende 180 soci che ogni anno conferiscono le uve a una cantina Negri di Chiuro - è via Zubiani 33 dove c’è il Poliambulatorio al Padiglione 4 dell’ospedale di Sondalo. Questa è la sanità pubblica che ci offrono i politici. Come tante altre volte sono stato costretto a rivolgermi al privato. Ho chiesto per la visita oculistica e pagando 158 euro - sempre nella struttura ospedaliera pubblica - ho avuto l’appuntamento in privato ieri”.
“Ho deciso di rivolgermi a Il Giorno di cui da sempre sono affezionato lettore - aggiunge Bertini - per denunciare una situazione di abbandono di noi valtellinesi e valchiavennaschi che peggiora sempre più. I medici a pagamento ci sono, almeno quelli non ancora fuggiti. Ma non tutti i cittadini possono permettersi di pagare cifre importanti. E poi i nostri politici ci vengono a dire di avere un occhio di riguardo per la sanità di montagna. Sarà come per i treni”.