EMILIO
Cronaca

È sempre meglio aspettare la primavera

Emilio Magni altra mattina tra gli amici al bar per l’aperitivo, ha fatto capolino la bella idea di organizzare una...

Magni

altra mattina tra gli amici al bar per l’aperitivo, ha fatto capolino la bella idea di organizzare una spedizione, tutti assieme, in una trattoria in collina per un bell’assaggio

(così è stato beffardamente detto) di una buona "büsecca", o addirittura di quella stupenda "cassoeula" che il cuoco del locale sa cucinare. È però serpeggiato un dubbio tra gli amici. E il Carletto è stato il più esplicito: "Si va benone, però

l’è mei spettà un pu la verta del temp. Ades magari pioeuv e fa tropp frècc". Carletto ha quindi voluto dire che sarebbe stato meglio aspettare che passasse un po’ l’inverno e si affacciasse la primavera per vivere la bella avventura culinaria. Per esprimere questo pensiero Carletto ha ridotto tutto nel modo di dire "la verta del temp". Il detto però non era usato quando c’erano di mezzo il tempo e l’annunciarsi della primavera. Mi ricordo una storiella che raccontò un mio zio contadino: di quando per la prima volta si dichiarò a una fanciulla che gli piaceva.

Una bella storia che portò al matrimonio tra i due ragazzi.

Era il mese di maggio di un anno molto lontano. Lui la vide in atteggiamento computo alla funzione religiosa della Madonna. "Me l’era bèla", ricordava. All’uscita , sui gradini del sagrato l’avvicinò, lei si fermò e lo guardò, allora lui le balbettò qualche parola piena

di imbarazzo. Le chiese se, una volta o l’altra, lui avrebbe potuto stare un po’ con lei: queste le sue garbate parole in italiano: "Avete la gentilezza di passeggiare qualche volta con me?" Lei sembrava essere molto fredda e padrona della situazione, però a una certo punto gli sorrise dolcemente e disse: "Va ben, ma ‘spetem la vèrta dal temp". In altre parole disse che era ancora troppo giovane. Occorreva aspettare un po’. Acconsentì dopo due anni. Una sera di maggio andarono assieme verso casa ma la strada si allungò un po’. Avevano preso la via dei prati. S’incontrarono ancora e indugiarono a lungo nel bosco. La sere erano diventate lunghe. Era finalmente avvenuta la "verta del temp".

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