Differenziamoci. Il progetto ha fatto scuola

Il modello Albosaggia apripista per tutta la Valtellina

Differenziamoci. Il progetto ha fatto scuola

Differenziamoci. Il progetto ha fatto scuola

"Il progetto “Differenziamoci”, secondo i dati di Secam, inerenti le prime 3 settimane di raccolta, evidenzia come la strada intrapresa è quella giusta. Il confronto tra il periodo precedente e quello successivo ci consegnano un meno 43% di Rsu (sacco nero), un più 43% di organico, un più 13% di carta, un più 14% di cartone e un 10% in più di plastica. Invariati i quantitativi sulla raccolta del vetro. I numeri cominciano ad essere abbastanza “robusti” e delineano un tracciato preciso. Le critiche emerse prima ancora che il progetto partisse sono state completamente disattese una volta partita la sperimentazione. La nuova modalità di raccolta favorisce e incentiva, non solo la qualità di differenziazione, ma azzera anche quella innata pigrizia nel conferire nelle campane e bidoni umido e vetro. La raccolta fuori casa di tutte le tipologie è indubbiamente un vantaggio. La seconda considerazione riguarda il fatto che rimosse le piazzuole (campane e bidoni) presenti sul territorio abbiamo eliminato conferimenti non nostri. Le aree di smaltimento si prestavano, forse per comodità, al conferimento di rifiuti prodotti altrove. Da sottolineare, inoltre, come emerso dalle ispezioni, che l’umido e il vetro raccolto sono finalmente e pienamente rientranti nelle categorie qualitative previste dalla normativa. Dal punto di vista tecnico vi sono ancora alcuni dettagli da sistemare". Il sindaco di Albosaggia, Graziano Murada, fa un primo bilancio decisamente positivo, dunque, dell’esperienza-pilota del Comune da lui guidato in tema di raccolta rifiuti. "Il nostro sistema di raccolta ricordo non è uno sfizio del sindaco, ma risponde a necessità normative: bisogna raggiungere il 65% di raccolta differenziata prevista per legge. Se il trend si consolidasse vi è la possibilità che nel 2025 potremmo diminuire la Tari". Michele Pusterla