Decreto salva-filiere, "toccasana per l’agricoltura"

Coldiretti presenterà progetti operativi per utilizzare le risorse in Valtellina e Valchiavenna

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Il decreto salva filiere Made in Italy è un toccasana per l’agricoltura della provincia di Sondrio. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale, stanzia 1.2 milardi per investimenti nelle filiere del Made in Italy e avrà effetti positivi anche per l’agricoltura di Valtellina e Valchiavenna. "Il decreto – sottolinea il presidente di Coldiretti Sondrio, Silvia Marchesini – atteso con impazienza, consente di combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera, per tutelare i consumatori e il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali. Lavoriamo da anni su questi obiettivi insieme a Filiera Italia e siamo pronti a presentare e a proseguire progetti operativi per utilizzare al meglio queste risorse, dalla zootecnia al vino, all’ortofrutta".

Un provvedimento necessario per diminuire la dipendenza dall’estero in Italia, che è un Paese deficitario su molti fronti per quando riguarda il cibo. La pandemia prima e la guerra poi hanno dimostrato che la globalizzazione spinta ha fallito la sua missione. La stessa Politica agricola comune (Pac) e il Pnrr sembrano già inadeguati a rispondere alle esigenze del tempo nuovo.

"Bisogna agire subito facendo di tutto per non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti sopravvissuti ed è quindi importante lo sblocco dei contratti di filiera già stanziati nel Pnrr, ma occorre anche incentivare le operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole a 25 anni attraverso l’Ismea, ridurre le percentuali Iva per sostenere i consumi alimentari, prevedendo nuovi sostegni urgenti per filiere più in crisi a causa del conflitto e del caro energia e fermando le speculazioni sui prezzi pagati dagli agricoltori con un’efficace applicazione del decreto sulle pratiche sleali".

F.D’E.